Passa ai contenuti principali

In memoria di Gianluca Vialli

Si apre l’anno nuovo con un altro grave lutto nel mondo del calcio; a poche settimane dal decesso di Sinisa Mihajlovic ci lascia Gianluca Vialli. Diceva sempre di non voler morire prima dei genitori, perché il pensiero di far star male i suoi cari lo distruggeva più della malattia che invece lo stava consumando. Girava con un maglione sotto la camicia Gianluca, un modo – pensava lui – per evitare che gli altri si accorgessero di quel male, di quella “cosa brutta di cui avrebbe voluto fare a meno” che gli stava togliendo peso e che alla fine ha vinto, portandoselo via a 58 anni.

 

Nato a Cremona nel 1964, Luca crescerà e diventerà un simbolo della società grigiorossa. In seguito la sua carriera farà tappa in Liguria, sponda blucerchiata, dove incontrerà Mancini con cui formerà la coppia del gol. I due, sotto la leadership di Boskov, grazie anche alle parate di Pagliuca e a un gruppo tanto solido quanto a volte fragile, riuscirono a vincere il primo storico scudetto per la Doria nel 1990-1991. La fermata seguente fu alla Vecchia Signora, dove con Del Piero, Ravanelli e tanti altri crearono un vero e proprio Dream Team; riuscirono persino a vincere, contro l’Ajax, l’ultima Champions League che la Juve si ritrova in bacheca (stagione 1995-1996). Gianluca capì che era pronto a fare un’esperienza diversa, la possibilità arrivò con il trasferimento in terra inglese, nella parte blu o – come dicono loro – dei Blues di Londra: il Chelsea! Con i Blues otterrà una Supercoppa UEFA contro il Real Madrid. La vita da calciatore giunse al termine dopo l’esperienza col Chelsea, ma Gianluca non ne voleva sapere di stare lontano dai campi da calcio, infatti intraprese anche la carriera da allenatore, senza però mai riuscire davvero a spiccare.

 

Lo vogliamo ricordare così: con l’abbraccio con Roberto Mancini sul prato di Wembley dopo la vittoria degli Azzurri agli Europei del 2021. Un abbraccio destinato ad essere ricordato come uno dei momenti più emozionanti della storia del calcio. Carico di pathos e significati. 

 

Ciao Luca.

R. F. & T. G.

5A Scientifico

Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.  ...

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico...

"Per essere felici bisognerebbe vivere" ci consiglia Oscar Wilde

  Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/dublino-oscar-wilde-scultura-2757921/ “Per essere felici bisognerebbe vivere. Ma vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente si limita ad esistere e nulla più.” Così dice Oscar Wilde in un passo del breve saggio “ L’anima dell’uomo sotto il socialismo ”, in cui condanna il capitalismo del suo tempo, accusandolo di non dare spazio all’uomo per coltivare i propri talenti e di uccidere l’individualità delle persone. Egli aspira a una società ideale, quella socialista, in cui è bandito il dominio sull’uomo e ciò può avvenire solo con l’abolizione della proprietà privata e con un’organizzazione senza autorità. L’uomo deve gestirsi da solo, in autonomia, per poter trovare la propria libertà. Il socialismo ha valore  perché porta all’individualismo e la più intensa manifestazione di questo è l’arte. La società del suo tempo pensava che l’avere fosse più importante dell’essere e gli dispiaceva che essa...