Passa ai contenuti principali

Equitazione: che meraviglia!


L’equitazione è uno sport che si fonda sul rapporto di fiducia che s’instaura tra uomo e cavallo. È un concetto per tanti incomprensibile perché è una di quelle sensazioni che non capisci se non ci sei dentro. Spesso si sente dire: «L’equitazione non è uno sport», «Fa tutto il cavallo» o «Voi non fate niente». È vero, fisicamente, in alcune circostanze, si fa meno fatica che in altri sport, però mentalmente è molto più difficile, perché si ha a che fare tutti i giorni con un essere vivente, con le sue emozioni e paure. Questo rapporto non è facile da instaurare, ci vogliono mesi o anche anni per arrivare a un vero e proprio “binomio”, quello in cui uno è il prolungamento dell’altro, quello in cui il cavallo sa già cosa deve fare ancora prima che gli venga chiesto, perché c’è una connessione talmente profonda che è come se leggesse la nostra mente, fino ad arrivare a sincronizzare i battiti cardiaci, come se uomo e cavallo provassero le stesse emozioni. Questi splendidi animali danno veramente tanto, sono in grado di amare in modo puro e incondizionato, non conoscono il male, non sanno cosa voglia dire deludere il proprio padrone, perché anche in una lezione andata male riusciranno comunque a fare quel gesto che te la farà apprezzare. Il vero e proprio rapporto, però, s’instaura da terra, semplicemente passando del tempo insieme a loro, guardandoli mentre mangiano in un prato, standogli a fianco nel box. Stare a contatto con i cavalli è una vera e proprio cura, assorbono le nostre energie negative per rigenerarci, in sella a loro ogni pensiero sparisce. Consiglio a tutti di provare almeno una volta nella vita, a me hanno salvato tante volte.

G.B., V D SCU

Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

“Ho sognato che il cervo illeso chiedeva perdono al cacciatore deluso”

Immagine tratta da: https://pixabay.com/it/photos/cervo-dollaro-mattina-natura-1082318/ Questa citazione è tratta da “libro dei sogni” di Jorge Luis Borges; uno scrittore, poeta e filosofo argentino, ritenuto uno degli autori più importanti e influenti del secolo scorso. Tra le sue innumerevoli opere scrive anche il Libro dei sogno .  Quest’opera è una silloge di 113 racconti, citazioni e storie con protagonista il sogno. Ogni storia è indipendente dall’altra e la sua particolarità è che si possono incontrare tra i più vari autori e frammenti di opere già esistenti. Si passa da Ungaretti ad Alfonso X di Castiglia, da Kafka a Caedmon, da personaggi biblici a quelli completamente inventati andando così a formare una specie di enciclopedia su questo meraviglioso e misterioso mondo dei sogni.  Proprio per questa caratteristica che ha, sembra essere una sorta di antologia mancata senza le contestualizzazioni e  le spiegazioni da parte dell’autore. Tocca, infatti, al lettore dargli un signif