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Green Jobs: come le nuove generazioni stanno cambiando il mercato del lavoro




Quando si dice “green”, immediatamente si pensa alle nostre abitudini ecologiche e salutari per il pianeta. Il tema della sensibilizzazione al risparmio energetico, alla riduzione dei consumi, al riciclo dei rifiuti e alla mobilità sostenibile per affrontare la crisi climatica è ormai al primo posto nelle agende politiche degli Stati e delle Organizzazioni internazionali. 

I green jobs sono tutte quelle professioni che mirano a salvaguardare la Terra e il suo benessere, tutelando lo sviluppo umano, ma senza incidere negativamente sulla salute dell’ambiente. Questi impieghi stanno prendendo sempre più piede nel mercato del lavoro perché, visti gli eventi climatici estremi sempre più frequenti e i danni agli ecosistemi viventi, l’attenzione e la sensibilità verso la salute del Pianeta stanno crescendo. 

Per questo motivo, i lavori green sono sempre più sostenuti anche da investimenti aziendali: secondo il report 2022 di Unioncamere, si stima che entro il 2026 l’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale richiedano tra i 2,4 e 2,6 milioni di nuovi occupati. 

Per quale motivo le professioni green sono così importanti? Innanzitutto per migliorare l’efficienza energetica, limitare le emissioni nocive, ridurre gli sprechi e favorire la penetrazione delle rinnovabili. In poche parole, permettono di proteggere il Pianeta, gli ecosistemi viventi e, di conseguenza, anche le persone. Ma i benefici non si esauriscono con le tematiche ambientali: la diffusione di una nuova consapevolezza all’interno delle aziende e degli enti pubblici permette di migliorare la sicurezza energetica e di valorizzare l’innovazione tecnologica, soprattutto nei settori ingegneristici. 

Promuovere una crescita sostenibile significa anche garantire sviluppo economico sul medio e sul lungo periodo, ponendo le basi per un mercato del lavoro più stabile. Tutto questo si concretizza in nuovi posti di lavoro, crescita occupazionale e migliori prospettive per i giovani. 

Negli ultimi anni, il settore del green job ha comunque sperimentato una significativa crescita, nonostante il rallentamento delle assunzioni a livello globale. Secondo il Global Green Skills Report 2023, mentre il tasso di assunzioni in generale ha subito un calo, gli annunci di lavoro per i green job sono aumentati del 15,2%. Questo fenomeno evidenzia un interesse crescente delle aziende per professionisti della sostenibilità, che possono contribuire a raggiungere gli obiettivi climatici. 

L'importanza dei green job è confermata anche dai risultati di LinkedIn, che ha identificato tre delle professioni in più rapida crescita tra il 2018 e il 2022 come green job: Sustainability Analyst, Sustainability Specialist e Sustainability Manager. Nel contesto europeo, l'edilizia, i servizi di pubblica utilità e il settore petrolifero, del gas e minerario sono tra i settori più interessati a professionisti della sostenibilità. Tuttavia, c'è anche un notevole aumento di professionisti provenienti dai settori tecnologico e finanziario che stanno acquisendo competenze green in tutta Europa. 

La questione più difficile da identificare con i numeri e al tempo stesso più sentita tra le nuove generazioni è quella valoriale. Assistiamo a una frattura profonda tra le motivazioni, da un lato le aspettative e le opportunità reali, dall’altro le nuove generazioni, come Millennials e GenZ, dimostrano una particolare sensibilità alle tematiche del mondo del lavoro, dello sviluppo sostenibile e della parità di opportunità. Si nota un crescente interesse per le tematiche di wellbeing e sulla ricerca di un posto di lavoro flessibile, in aziende attente alle esigenze dei loro dipendenti e impegnate in Corporate Social Responsibility. Il 72% preferisce avere un buon equilibrio tra lavoro e vita personale rispetto a uno stipendio più elevato, 7 su 10 ritengono importante o fondamentale avere la possibilità di lavorare in smart working o con orari flessibili e per il 77% è cruciale che la propria azienda si impegni per tutelare il loro benessere, fisico e psicologico. 

Relativamente alla fascia 18-22 anni, il 60% vorrebbe un lavoro che fornisca l’occasione di dare un contributo nel mondo, in un’azienda di cui si condividano i valori. Questi dati confermano come le nuove generazioni tendono a prediligere imprese socialmente responsabili, attente e impegnate in campo ambientale», si legge nel report. A conferma di ciò, tra i valori fondamentali per le imprese del futuro troviamo “Benessere dei lavoratori” al primo posto, seguito da “Sostenibilità ambientale” e “Onestà”. Ultimo classificato, “Profitto”. Il rapporto conferma il rafforzamento delle tendenze, emerse negli anni passati, in una parte importante del sistema produttivo italiano relativamente alla possibilità di fare della sostenibilità ambientale il volano di una nuova e innovativa economia. 

Secondo Paolo De Nadai, fondatore di ScuolaZoo e Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, bisognerebbe ripartire dalla reason why, ovvero chiarire qual è il fine ultimo per cui un’azienda chiede alle sue persone (giovani, ma non solo) di contribuire alla propria missione con energia, competenza, ma soprattutto tempo. “Dobbiamo ridare significato al lavoro, perché non è più una questione di ruolo, quanto piuttosto di scopo e quando si perde il purpose, ovvero ciò che spinge una persona a essere realmente partecipe di un progetto, si crea il punto di non ritorno”. Al contempo, è urgente lavorare su orientamento e formazione: sono aspetti sui quali si concentrano poche risorse ma che oggi più che mai, alla luce dei profondi cambiamenti del mondo del lavoro (vedasi l’Intelligenza Artificiale, per fare solo un esempio), sono cruciali.

C.G., 5A COM.

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