Passa ai contenuti principali

SEXTING: IL CORPO COME MERCE DI SCAMBIO

 



Sexting: parola pressoché sconosciuta soltanto quindici anni fa! Oggi, invece, è sulla bocca di tanti adolescenti. E per genitori e educatori rappresenta un vero incubo! Nata dall’unione delle parole inglesi sex e texting, descrive l’atto di condividere messaggi, immagini o video a contenuto sessuale più o meno esplicito, prodotti attraverso cellulari, computer, tablet, palmari e scambiati via chat o tramite social network.
La pratica del sexting ha un rituale ben preciso: prima si scattano foto o si girano video di sé stessi in pose provocanti o addirittura durante un atto sessuale, poi si inviano tramite chat, oppure le si posta sui social. Non è diffusa solo tra i giovani, ma anche tra gli adulti! Il fenomeno è diventato epidemico con la diffusione capillare dei computer e l’avvento degli smartphone. La pandemia di Covid-19, di certo, non ha aiutato a diminuire tale fenomeno! 
La diffusione dei social network e la disponibilità di strumenti di comunicazione digitali e tecnologici ha aperto nuove forme di esplorazione del corpo. Ci si può mostrare disinibiti e pronti a tutto davanti a un computer, ma non comportarsi affatto così nella vita reale! In chat, molte persone, possono fingersi di essere molto diversi da come sono davvero, ossia generare identità totalmente alternative! Per noi adolescenti, l’Amore è sempre con la “A” maiuscola e per questo vorremmo far sentire l’altro al centro del nostro cuore, della nostra attenzione e dei nostri interessi! Fare sexting durante le prime storie d’amore significa praticare qualcosa di cui molto probabilmente si perderà il controllo nel giro di poco tempo. Spesso, molti giovani della mia età e preadolescenti, sono del tutto inesperti nella gestione delle dinamiche di una relazione, soprattutto quelle affettive, che possono risultare molto complesse.
Per esempio, una quattordicenne che invia una propria foto a seno nudo al nuovo fidanzatino può non prevedere che, se un domani deciderà di lasciarlo o gli preferirà un altro, il ragazzo potrebbe sentirsi frustrato e arrabbiato al punto di usare l’immagine per vendicarsi. Non a caso, uno dei temi letteralmente esplosi negli ultimi anni è quello del revenge porn, ossia la pratica di diffamare qualcuno, in genere un ex, pubblicando su internet immagini e video che ha girato spesso con il proprio consenso e che lo ritraggono in atteggiamenti sessualmente compromettenti. Il fenomeno è cresciuto al punto che è stato necessario varare, nel 2019, una legge che ha introdotto nel codice penale l’articolo 612 ter che punisce la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, stabilendo la reclusione da uno a sei anni e la multa da euro 5.000 a euro 15.000. Oltre alle conseguenze penali, fare sexting può essere un vero autogol! Può compromettere la propria immagine e reputazione, con risvolti tristi e sgradevoli sia nel presente, sia nel futuro. Non dimentichiamoci che tutto ciò che viene pubblicato on line difficilmente è eliminabile per sempre: rimane nella rete, accessibile a chiunque, compresi datori di lavoro futuri, istituzioni accademiche, familiari, amici e conoscenti!

“Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere”.
(Jim Rohn)



D.A.
3^ A COM.

Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

"Per essere felici bisognerebbe vivere" ci consiglia Oscar Wilde

  Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/dublino-oscar-wilde-scultura-2757921/ “Per essere felici bisognerebbe vivere. Ma vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente si limita ad esistere e nulla più.” Così dice Oscar Wilde in un passo del breve saggio “ L’anima dell’uomo sotto il socialismo ”, in cui condanna il capitalismo del suo tempo, accusandolo di non dare spazio all’uomo per coltivare i propri talenti e di uccidere l’individualità delle persone. Egli aspira a una società ideale, quella socialista, in cui è bandito il dominio sull’uomo e ciò può avvenire solo con l’abolizione della proprietà privata e con un’organizzazione senza autorità. L’uomo deve gestirsi da solo, in autonomia, per poter trovare la propria libertà. Il socialismo ha valore  perché porta all’individualismo e la più intensa manifestazione di questo è l’arte. La società del suo tempo pensava che l’avere fosse più importante dell’essere e gli dispiaceva che essa avesse queste