Gli articoli che segnano il debutto di colei o colui che inizia a muovere i primi passi all’interno di questo mondo infinito si presteranno maggiormente ad un campo sportivo ben preciso, per poi passare ad altri.
Ovviamente alla base ci dev’essere la passione.
La professione di cronista è scandita da tanti sacrifici, quali la preferibile presenza durante l’evento di cui ci si appresta a scrivere ed un’accurata selezione delle fonti.
Le fonti si suddividono infatti in primarie e secondarie. Anche definite tradizionali, le primarie sono le testimonianze raccolte in loco, il giornalista svolge il ruolo di testimone oculare. Le secondarie sono proposte fatte al giornalista e non garantiscono l’attendibilità dei fatti, che va indubbiamente ricercata.
Mombello ha poi specificato quanto sia importante essere cronisti e non tifosi: l’uso della correttezza, l’imparzialità, il rispetto di entrambe le parti nel momento della stesura sono essenziali.
Inoltre è importante adempiere a ciò che è il reale compito del cronista sportivo, ovvero trasmettere quelli che sono i sani principi dello sport, il corretto agonismo, il pacifico sviluppo delle relazioni interpersonali.
Lo sport è veicolo di valori, basti pensare al fantastico oro condiviso tra l’azzurro Gianmarco Tamberi detto “Gimbo” e il qatarino Mutaz Essa Barshim, durante la Olimpiadi di Tokyo 2020.
Non incitare odio o discriminazione, non legittimare comportamenti contrari alle norme di legge, non diffondere messaggi che incitino all’intolleranza: questi sono altri messaggi che vengono divulgati tramite un articolo di cronaca sportiva.
Lo sport è un’epidemia di salute e raccontarlo bene è un’arte non priva di ostacoli.
R. F.
IV A Scie
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