Passi avanti in Pakistan
La corte suprema di Lahore, nella provincia del Punjab, in Pakistan, ha stabilito l'illegalità dei cosiddetti "test di verginità" nell'ambito degli esami sulle donne vittime di stupro: una decisione che mette fine ad esami fisici invasivi.
Uno dei giudici della Alta Corte di Lahore, Ayesha Malik, infatti, ha definito gli esami fisici "umilianti" e "non rilevanti”.
Oltre a "non avere alcuna validità legale", dice la giudice, il test "non ha alcuna base medica" e "lede la dignità personale della donna che lo subisce e pertanto va contro il diritto alla vita e la decenza".
La decisione del tribunale è considerata una vittoria degli attivisti, essendo in parte il risultato di una recente petizione, anche se le campagne per l'abolizione di tali pratiche si sono susseguite negli anni.
Il Pakistan, inoltre, ha deciso che contro gli stupratori creerà tribunali speciali per processare i casi in massimo quattro mesi e la pena sarà la castrazione chimica.
I legislatori avevano preso in considerazione l'introduzione dell'impiccagione pubblica, ma il primo ministro Imran Khan ha affermato che una simile decisione avrebbe potuto creare problemi con l'Unione Europea.
La legge è frutto della mobilitazione nazionale in particolare seguita allo stupro di gruppo ai danni di una donna la cui vettura era rimasta senza benzina in strada.
Il decreto presidenziale prevede anche che le cellule anti-stupro forniscano specifici esami medici entro sei ore dalla presentazione della denuncia per creare un registro nazionale dei molestatori sessuali.
Gli attivisti per i diritti delle donne hanno accolto la legge in maniera favorevole, ma hanno chiesto un miglioramento della polizia e dei procedimenti giudiziari per garantire la giustizia alle vittime di violenza. Infatti, in Pakistan, meno del 3 per cento dei casi di violenza sessuale o stupro si traduce in una condanna.
Dobbiamo promettere di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni.
Dobbiamo sempre schierarci: perché la neutralità favorisce l’oppressore, mai la vittima. Il silenzio aiuta il carnefice, mai il torturato.
D.V.
VB ling.
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