Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/luogo-di-lavoro-calcolatore-creativo-2230698/ |
L’arte ha infinite sfaccettature. Se ci riferiamo alla pittura o al disegno possiamo collegarla mentalmente ad un quadro, un museo o una mostra. Ma negli ultimi anni si è diffuso un nuovo metodo per presentare le creazioni artistiche. Questa corrente prende il nome di “Digital Art”, tradotto come “Arte Digitale” e utilizza la tecnologia nelle fasi di creazione e presentazione.
L’Arte Digitale nasce in primo luogo nel 1950 dai matematici Ben Laposky e Manfred Frank, dall’idea di dare vita all’opera mediante gli strumenti digitali. Prende vita così l’Optical Art, un modello di arte astratta basata sullo studio dell’illusione bidimensionale. Viene poi sviluppata negli anni sessanta da Georg Nees, che creò con altri collaboratori una mostra di opere realizzate esclusivamente col computer.
Oltre a questo dispositivo, vengono utilizzate altre strumentazioni, come la fotografia scannerizzata (che consente di trasferire le fotografie cartacee in formato digitale) e i software di grafica vettoriale (quando, sempre tramite il computer, l’immagine è formata da un insieme di figure geometriche dette primitive, caratterizzate da colori e sfumature). Questi software offrono un’alternativa al disegno manuale dando la possibilità di progettare col mouse o con una tavoletta grafica. La Digital Art viene oggi utilizzata soprattutto nell’ambito pubblicitario e nell’editoria, ma anche per creare effetti visivi più elaborati e particolari.
Già negli anni sessanta si diffuse molto rapidamente, ma questa tecnica ha fatto il giro del mondo con l’avvento dei social network. Inoltre negli ultimi due anni sono nati i primi musei digitali, dove non vi sono quadri, ma le opere vengono esposte tramite proiezioni e strumenti tecnologici. La prima galleria fu il MORI Building Digital Art di Tokyo, istituito nel 2018.
Insomma, l’arte, la tecnologia e il mondo sono in continua evoluzione. Ma nonostante tutti i cambiamenti che il mondo digitale può portare, ciò che fa la differenza non è lo strumento che si utilizza, ma l’idea iniziale. E come dice Anna Maria D’alò: “L’Arte è donare e ricevere mentre si crea, perché l’artista si smarrisce e si ritrova tra i labirinti delle sue opere”.
C.G.
2 A COM
Commenti
Posta un commento