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DaD

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/illustrations/studente-bambino-portatile-pc-5675055/


Mai mi sarei aspettata di vivere un’esperienza come questa, nonostante ne capisca la necessità dettata da questo contesto storico e da questa terribile pandemia, un'esperienza che se dovessi definire con tre aggettivi direi: poco stimolante, passiva e non efficace. 

Volendola analizzare dal punto di vista psicopedagogico, con la DaD è venuta a mancare la spontanea interazione docente-discente, limitandosi per la maggior parte, a un monologo che va a racchiudere una serie di nozioni e informazioni. Viene quindi del tutto tralasciato l’aspetto relazionale ed emozionale, che sono elementi imprescindibili che accompagnano e integrano la nostra formazione. 

Dal punto di vista psicologico, talvolta si sente un senso di smarrimento e di abbandono, di  insicurezza e/o di inadeguatezza per la fatica provata nel cercare di mantenere una costante attenzione e nell’impossibilità di interagire tra noi studenti. Come fare a mantenere l'attenzione alta senza iterazione sociale alcuna? difficile quasi impossibile. la tentazione del cellulare è certamente forte già quando si è in presenza, figurarsi a distanza.

Secondo il mio puto di vista, la DaD ha l'unico pregio di avermi fatto davvero apprezzare la didattica in presenza

e voi come l’avete vissuta?


I. R.

V A Scu.


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