Potrebbe essere un azzardo dire che la società sia estremamente influenzata da degli standard ben specifici, ma è innegabile che siano presenti, in qualsiasi paese e società, dei canoni di bellezza talvolta tossici.
È proprio a causa di questo forte attaccamento a dei modelli di bellezza improponibili, specialmente riguardo il fisico di una persona, che negli ultimi anni si è parlato di “body shaming” o “derisione del corpo”. Per body shaming si intende l’atto di deridere o discriminare una persona per il proprio aspetto fisico.
Qualsiasi caratteristica fisica non conforme agli “standard” può essere presa di mira, come qualsiasi persona, uomo o donna che sia, può esserne vittima.
Non si deve pensare, quindi, che il body shaming riguardi esclusivamente un determinato genere o una determinata caratteristica fisica: purtroppo, la derisione del corpo non risparmia veramente nessuno.
“Troppo grasso”.
“Troppo magra”.
“Quanti peli”.
“Niente peli?”.
“Poco muscolosa”.
“Troppo muscoloso”.
“Guardati, non ti si può vedere con l’acne”.
Questi sono solo pochi dei tanti infelici commenti che ogni giorno milioni e milioni di persone sentono gravare sulle proprie spalle, che siano sussurrati dietro la schiena, detti in faccia, scritti su un post o comunicati attraverso un solo sguardo.
Per quanto negli ultimi anni si sia sviluppata una fortissima body positivity (basti pensare alla sempre maggiore inclusione di vari tipi di fisici nel concetto di “bello”, ad artisti come Lizzo che non temono di mostrare le proprie forme o a canzoni come “All about that bass” di Meghan Trainor o “Scars to your beautiful” di Alessia Cara, incentrate proprio sull’accettazione di sé), la strada da fare è ancora troppo lunga.
A Crotone, in Calabria, una ragazza è stata denigrata perché “troppo grassa per fare la commessa”, per non parlare di come sia ancora molto diffuso, ad esempio, il pensiero secondo cui il body shaming sia solo strettamente legato all’obesità e che il body positivity sia solo che dannoso per queste persone che, anziché curarsi, si accettano così come sono.
Sfatiamo questi stereotipi, se così possiamo definirli: il body shaming non conosce, purtroppo, limiti di caratteristiche o genere, così come il body positivity non può essere in alcun modo dannoso per una persona nel momento in cui quest’ultima sta bene con se stessa mentalmente e fisicamente.
Il body shaming non può essere sottovalutato, in quanto le conseguenze psicologiche provocate possono essere assolutamente pericolose: da disturbi alimentari quali bulimia e anoressia fino alla depressione, che in alcuni casi estremi può sfociare nel suicidio.
Tutti noi, quindi, dobbiamo imparare sia ad amare noi stessi che a rispettare gli altri così come sono, nella loro diversità, tenendo bene a mente che dentro un corpo vi è sempre e comunque un’anima, una persona fatta di emozioni e sentimenti, che va apprezzata e soprattutto trattata come tale.
(https://pixabay.com/it/photos/persone-ragazza-viso-labbra-mirror-2604159/)
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