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Hayao Miyazaki

 

Hayao Miyazaki

Vita

Fare coesistere in una stessa opera cinematografica comicità, significati profondi, tematiche sociali, ambientali e valori umani è una sfida quanto mai ardua. Il maestro e regista giapponese oggi 81enne Hayao Miyazaki è noto - tra le altre cose - proprio per questo, per avere fatto dei suoi lavori una fonte di ispirazione per giovani e adulti che desiderino rendere il mondo un posto migliore.

L'idea del maestro Miyazaki, che poi lo Studio Ghibli ha fatto propria, non è semplicemente di investire lo spettatore attraverso le immagini e le scene dei film, ma di trasmettere un messaggio che emerge progressivamente, da comprendere mano a mano non solo dai riferimenti macroscopici ma anche attraverso elementi sottili, metaforici e simbolici.

Per esempio emerge in molti film la passione di Miyazaki per gli aerei e in particolare per quelli militari, che diventano però emblema di libertà e di elevazione, non certo di belligeranza dato che l'antimilitarismo è uno dei capisaldi e dei fil rouge di tutta la sua produzione. La predilezione per gli aerei, peraltro, deriva da una passione per il volo ereditata dal padre, che era co-proprietario di una fabbrica di componenti per aerei. Proprio da questo ricordo d'infanzia, e in particolare del rapporto che Hayao aveva con il padre.

A parte il già citato tema dell'antimilitarismo, che Miyazaki sente carissimo fin da quando ancora infante dovette abbandonare Tokyo insieme alla famiglia per sfuggire ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, il caso più emblematico di tutti è probabilmente il tema ambientale e della lotta all’inquinamento, che comprende anche quell'abolizione delle armi nucleari che Miyazaki da sempre auspica: nei film Principessa Mononoke e Nausicaa della Valle del Vento, per esempio, appare evidente la fragilità del pianeta Terra e di tutti i singoli elementi naturali che lo compongono. 


Miyazaki ha avuto una carriera di successi grazie al valore morale delle sue opere

Hayao Miyazaki, nato a Tokyo nel 1941, vanta oggi una carriera lunga oltre 50 anni che lo ha reso, probabilmente, il più famoso esponente dell’animazione giapponese all’estero. Dopo i primi successi,, il suo percorso professionale e artistico è stato un crescendo di fama e popolarità che lo ha portato a vincere il Premio Oscar per il migliore film di animazione nel 2003 per La città incantata, a coronamento del suo successo. Non è bastato l'Oscar, comunque, per farlo desistere dal rispetto dei suoi princìpi: Miyazaki infatti non ha mai ritirato di persona la statuetta, come segno di protesta contro l'invio da parte degli Stati Uniti di militari in Iraq. Ora vogliamo proprio descrivervi Miyazaki, nel modo migliore, parlando dei suoi film.

 

distopici: LA CITTA INCANTATA



Chihiro, una bambina di 10 anni, e i suoi genitori stanno traslocando, quando il padre della bambina prende la strada sbagliata. Pensando di aver trovato un parco divertimenti abbandonato, il padre si addentra nel complesso per visitarlo, seguito dalla moglie e, a malincuore, da Chihiro.

I tre superano il letto di un fiume in secca e si trovano in una città composta interamente da ristoranti e locali, e su un bancone trovano un ricco buffet. I genitori si siedono e cominciano a mangiare, pensando di pagare quando si mostrerà qualcuno. Chihiro intanto esplora la zona e trova un grande complesso termale. Un giovane ragazzo, Haku, le ordina di andarsene, ma tornando indietro la bambina scopre che i genitori sono diventati maiali e che non riesce ad attraversare il fiume ormai in piena.

Chihiro si ritrova in una città magica comandata da una strega e deve lottare per sopravvivere aiutata da Haku.



 contro la guerra: PORCO ROSSO


Marco Pagot è un asso dell'aviazione militare italiana che, in seguito ad un misterioso incidente durante la Prima Guerra Mondiale, assume per magia l'aspetto di un maiale antropomorfo. Con il nome di battaglia di Porco Rosso, a bordo del suo idrovolante vermiglio, decide di ritirarsi dal campo di battaglia e di guadagnarsi da vivere facendo il cacciatore di taglie. Ma l'arrivo del pilota americano Curtis cambia i suoi piani.



per ritornare a essere sempre bambini: TOTORO


La storia è ambientata nell'hinterland della Tokyo degli anni cinquanta. Le sorelline Satsuki e Mei si stanno trasferendo col padre a Tokorozawa, un piccolo villaggio di campagna. Il trasferimento serve per andare a vivere più vicini alla loro mamma che è ricoverata in ospedale. Inizia così il loro viaggio alla scoperta di un mondo nuovo, ma soprattutto alla scoperta della natura.

Il loro primo incontro è con i "nerini del buio" o "corrifuliggine" ,spiritelli della fuliggine che occupano le vecchie case abbandonate e che solo i bambini possono vedere. 

In seguito Mei, esplorando la sua nuova casa e seguendo delle tracce di ghiande, s'imbatte in due spiritelli dalle lunghe orecchie, uno piccolissimo dal pelo bianco e uno più grande e azzurro: seguendoli fin dentro il grande albero di canfora che domina sulla zona, incontra Totoro, uno spirito buono dall'aspetto un po' pittoresco: un incrocio tra una talpa, un orso e un procione. È un personaggio che Mei ha già visto in un libro di fiabe, un troll, in giapponese tororu, ma la bambina avendo solo quattro anni ne storpia il nome in totoro. All'inizio suo padre e sua sorella sono increduli, ma quando non riescono a ritrovarlo non si stupiscono: il padre spiega che è il custode della foresta, e vederlo è un privilegio che non può essere concesso sempre e a tutti.




e legato al tema dell’amore, che ricorre specialmente a febbraio ecco tre titoli sul tema, spiegato da Miyazaki

SI ALZA IL VENTO


Jiro Horikoshi, si presenta al pubblico in sogno, a bordo di un aereo di fantasia in un idillio minacciato da un bombardiere, è un ragazzo con la passione degli aeroplani che nelle sue proiezioni oniriche incontra il proprio idolo, il conte Caproni, grande progettista italiano, a cui confida di voler diventare anch'egli progettista. Durante l'università assisterà al terribile terremoto del '22 e poi troverà lavoro alla Mitsubishi. Nonostante siano evidenti i temi che da sempre dominano il suo cinema è una trama insolita, impegnativa e coraggiosissima. Infatti racconta la storia di un grande progettista di aerei che diede vita ai rivoluzionari modelli Mitsubishi A6M Zero, tristemente noti per essere stati utilizzati dai kamikaze durante la seconda guerra mondiale.


Parallelamente alla sua vita lavorativa, corre la travagliata storia d’amore di Jiro con Nahoko, conosciuta per caso durante il terremoto e mai dimenticata. I due si ritrovano, si rincorrono, si innamorano, ma la malattia ostacola la salute di Nahoko. Jiro non può fare a meno di sacrificare anche la sua vita matrimoniale sull’altare della dedizione al lavoro, e se con una mano disegna, con l’altra stringe quella di Nahoko, che lo ama proprio per la passione che mette in quello che fa.

Vuole far volare un aereo curvo come la spina di uno sgombro, ma scappa dall’ufficio in lacrime quando un telegramma lo avverte che Nahoko ha avuto un’emorragia polmonare. Il film è calibrato perfettamente, come se il regolo calcolatore continuamente utilizzato dal protagonista misurasse le proporzioni non solo degli aerei che disegna ma anche della sua vita, del suo amore e in qualche modo del film stesso.



I SOSPIRI DEL MIO CUORE

La storia inizia durante le vacanze estive del 1994 a Tokyo e narra di Shizuku, comune studentessa delle medie con una normale famiglia: padre, madre e sorella universitaria. Shizuku è appassionata di romanzi e spesso si reca alla biblioteca di quartiere per prendere in prestito numerosi volumi. Un giorno, nel prenderne in prestito alcuni, si accorge che nella tessera dei prestiti stranamente ricorre sempre un cognome prima del suo: Amasawa, ed incomincia quindi a fantasticare su chi sia questo ragazzo che sembra avere i suoi stessi gusti letterari. Qualche giorno dopo, durante la sua consueta visita alla biblioteca, incontra sulla metropolitana uno strano gatto e decide di seguirlo; il felino la conduce in un quartiere ordinato e silenzioso sulla collina ed entra in un negozio di antiquariato. L’anziano proprietario mostra alla ragazza alcuni dei tesori del suo negozio, tra cui uno strano orologio e la statuetta di un gatto antropomorfo che chiama Baron. Shizuku fa anche la conoscenza di Seiji Amasawa, il nipote dell’antiquario, che altri non è che la misteriosa persona che leggeva i suoi stessi libri. Seiji ama tantissimo la musica e il vero obiettivo della sua vita è quello di diventare un bravo liutaio. Col passare dei giorni l’amicizia tra Shizuku e Seji si rafforza e approfondisce sempre più finché lui parte per un tirocinio di due mesi a Cremona presso un mastro liutaio per mettersi alla prova ed imparare a costruire violini. Nell’attesa del suo ritorno, anche Shizuku promette a sé stessa di testare le sue abilità scrivendo il suo primo romanzo. Fra i due nascerà un legame profondo, tanto da innamorarsi e finire con la decisione di mettersi alla prova e scrivere il loro futuro insieme, decidendo di sposarsi.

I sospiri del mio cuore è destinato a vestire perennemente i panni del talento di Yoshifumi Kondo, allievo prediletto di Miyazaki Hayao scomparso a soli 47 anni per un malore dovuto a stress da superlavoro. Una tragedia che portò Miyazaki ad allontanarsi per qualche anno dal cinema, afflitto dal dolore della perdita e dal senso di colpa. E che incrementa l'aura di malinconia che pervade il film, acuendo il lato "agro" rispetto a quello "dolce" di un racconto di formazione che mescola con maestria soprattutto i  turbamenti dell'adolescenza e fede nei propri sogni e quel pizzico di magia che svolge un ruolo cruciale nella consapevolezza di Shizuku sul proprio talento. I due gatti magici Baron e Muta guidano Shizuku verso un vero e proprio  percorso di crescita.




LA COLLINA DEI PAPAVERI


Umi è una ragazza di 16 anni, suo padre è morto in mare durante la guerra di Corea, quando la sua nave ha urtato una mina. Sua madre invece è docente universitaria negli Stati Uniti ed è spesso assente per lavoro. La ragazza vive quindi con la nonna e i fratelli minori in una grande casa ricavata da un ex ospedale, costruito sulla "collina dei papaveri" che domina il porto. Nella casa, oltre a loro, abitano anche tre ragazze pensionate. Umi ogni mattina issa due bandiere di segnalazione marittima che significano "prego per una navigazione sicura", così come le aveva insegnato il padre da piccola.

Shun è un ragazzo di 17 anni ed ogni mattina arriva al porto sul rimorchiatore del padre adottivo per poi andare a scuola. Vede sempre quello strano rituale con le due bandiere che si ripete giorno dopo giorno e ne è talmente incuriosito da scriverci una poesia (una sorta di "messaggio in bottiglia" verso la misteriosa ragazza delle bandiere) che pubblica sul giornale della scuola.

Umi e Shun si incontrano per la prima volta a scuola, nel corso di un'azione di protesta che vede protagonista il ragazzo e che lascia ad Umi un'impressione piuttosto negativa. I due si incontrano di nuovo quando Umi accompagna la sorella minore a chiedere un autografo a Shun, e scopre che il ragazzo fa parte del club di letteratura ed è il responsabile della pubblicazione del giornalino scolastico. Umi finisce per entrare nel club come copista, per aiutare Shun. Tra i due, dopo la scoperta di essere fratelli, nascerà un legame molto stretto, tanto che Umi, se non fossero imparentati, dice espressamente di essere innamorata di lui.


Tra tutti e tre i film con tema l’amore, riconosciamo sempre un amore ostacolato, che a volte si risolve per il meglio, altre la fine è drammatica, anche se, la belezza di Miyakazi, è che per quanbto il finale possa essere tragico e commovente, finisce sempre in maniera allegra e spirituale, come per far concentrare colui che guarda, che a volte non c’è sempre un lieto fine, ma non bisogna pensare al rimorso, ma prenderla “con più leggerezza". Questo forse è il messaggio più profondo e più bello, che vorremmo trasmettere almeno in parte tramite il consiglio di questi film, che potrebbero sembrare semplici e banali, anche perchè sono cartoni, ma nascondono sotto questa semplicità moltissimi temi importanti.

A.D.F. IVA Ginnasio

G.M. IVA Ginnasio

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