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Hobbes nel lockdown


Inghilterra. Malmesbury. 5 aprile 1588. Il terrore suscitato dalla notizia dell’arrivo dell'Invincibile Armata spagnola stimola una donna incinta a partorire prematuramente il bambino che porta in grembo. Il neonato si chiama Thomas Hobbes, che da adulto non dimenticherà il fatto scrivendo ironicamente nella sua autobiografia: ”Mia madre ha partorito due gemelli: me e la paura”. Ma questo aneddoto, al di là della curiosità che suscita, costituisce uno spiraglio sulla psiche dell’autore; tutto il suo pensiero si erge infatti a partire da una domanda: “Come si può vivere in pace?”.

Per Hobbes la nostra conoscenza di un oggetto è dovuta al moto generato da esso su di noi. Per dirla in termini banali, l’oggetto che vedo, il rumore che sento, l’odore che percepisco mi colpiscono e creano in me degli effetti, che sono i sentimenti, tramite i quali giungiamo a conoscere quel tavolo, quella canzone o quel profumo. Ma alla luce di questo ragionamento, possiamo evitare che in noi si creino tali sentimenti? Evidentemente no, ci risponderebbe il filosofo inglese. Di conseguenza, se i moti di ciò che ci colpisce sono necessari e non determinati da noi, la nostra libertà viene negata. E dunque, da un punto di vista etico, ne deriva che il Bene non può che essere il piacere e il Male il dolore, e che la nostra esistenza deve essere spesa in funzione edonistica, dal momento che il Bene primario di ciascuno è eo ipso il mantenimento della propria vita fisica.


Italia. Roma. 9 maggio 2020. Il terrore suscitato dalla notizia dell’aumento dei casi di Covid-19 stimola Giuseppe Conte a rilasciare questa dichiarazione: “Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con l'espressione "io resto a casa". Ci sarà l'Italia come zona protetta. Non c'è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive, abbiamo adottato un intervento anche su questo". A ciò seguirà l’assoluto divieto di muoversi se non per ragioni di lavoro o salute.


Sotto questo punto di vista, incoscientemente, il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano ha adottato una strategia politica che Hobbes avrebbe di certo apprezzato: il cittadino italiano veniva proibito del diritto di associarsi liberamente, di uscire a proprio piacimento e di scegliere come fronteggiare l’evidente minaccia: non poteva incontrare chi voleva, recarsi in qualunque luogo o decidere se vaccinarsi o no. Erano obblighi che, quando non rispettati, causavano una punizione spesso severa, ma che venivano imposti in virtù di un bene superiore, del bene primario, cioè del mantenimento della vita fisica propria e altrui, secondo un ragionamento squisitamente hobbesiano.


L.I., 2A CLA.




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