Passa ai contenuti principali

LA POLITICA SULLA PELLE

 




L'argomento di questo mese risulterà forse scontato, purtroppo. Tuttavia, il modo in cui lo si tratterà vuole cercare di non esserlo. 

A partire dalle scorse settimane, e dopo mesi e mesi di siccità, ha ricominciato a piovere. Questa che poteva sembrare una benedizione, venuta a salvare le coltivazioni estive su cui si regge l'economia di interi territori, è presto diventata una maledizione sotto forma di inondazione. I fiumi, i terreni, non più preparati ad accogliere le precipitazioni, hanno ceduto. Campi e città allagate, e quel tipo di immagini che pensavamo di vedere solo nei paesi del Sud Est Asiatico: persone arroccate sui tetti delle case, o giù in strada che guadano le vie tenendo sopra la testa mobili, bambini e cani. Persone trascinate via dal fango e ritrovate a chilometri di distanza. 

Sono della ferma convinzione che tutto sia politico. Ma credo che non in tutte le occasioni si debba mettere in primo piano la natura politica del fatto. 

Questa inondazione, questa tragedia,che si fa da settimane sulla pelle di persone vere, è stata trattata come l'ennesima occasione mediatica. La politica italiana è esplosa di accuse, recriminazioni, critiche al governo presente e passato. E sicuramente il governo ha responsabilità in come la situazione si sta gestendo, e ogni personalità di spicco dovrà rendere conto della sua responsabilità nel creare o perpetrare una struttura così fragile da cedere alla prima emergenza.

Le accuse sarebbero dovute arrivare settimane, forse mesi dopo le parole di solidarietà. 

Tutto è politico, io credo, ma non tutto è propaganda. 

È troppo utopistico pensare a una politica che non si costruisce sulla sofferenza delle persone? In cui per un attimo ci si concentra sulla realtà immanente e si lavora insieme? Si pensa che i politici abbiano come prima priorità l'amore per il proprio Paese, e che se questo è in difficoltà, ricalibrino le loro aspettative di elezione e campagna elettorale e mediatica. E invece ogni frase di cordoglio, ogni parola di conforto è connessa a una più o meno implicita accusa all'opposizione, o a una rivendicazione delle poche cose buone che sono state compiute. 

Quando un bambino di 4 anni annega in casa sua, qual è la priorità? Io non sono pronta a credere che la politica sia il campo delle persone senza scrupoli. Nella mia utopia, politica significa polis, polis significa città, città significa cittadino. Un politico che voglia compiere il suo lavoro non può prescindere dal cittadino, e questo non significa solo bonus, esoneri fiscali, dichiarazioni dei redditi. Significa istruzione, ospedali, ricostruzione, significa, per una volta, genuina empatia. Per una volta non un politico che sfrutta le sofferenze per attirarsi sostegno, ma un uomo che ha compassione di un altro uomo senza secondi fini. 

L'empatia è apartitica, e se c'è una cosa che non dovrebbe essere oggetto di dibattito, è la priorità in questa situazione. 

Tutto è politico, sì, ma esiste una differenza tra politica e propaganda. Dalla mia posizione di cittadino, sicuramente male informato, sicuramente ingenuo e all'oscuro dalle dinamiche di potere, vedo la politica come in origine profondamente empatica. E questa finta politica, che si costruisce giorno per giorno sulla pelle dei sofferenti, si ripete in tutto il mondo in tutte le situazioni, dalle crisi economiche a quelle sanitarie, dal razzismo all'omofobia all'immigrazione alla povertà dilagante alla criminalità alla guerra, questo battere incessante di persone sedute sul loro divano a chilometri di distanza per suscitare pietà o indignazione in persone sedute sul loro divano a chilometri di distanza, non è politica, perché non tiene conto, non dà parola agli unici che veramente contano: coloro che soffrono. 

Ogni azione che facciamo è politica. Forse la più politica di tutte è scegliere di non fare politica.


Aiuta l'Emilia Romagna:

Raccolta fondi Croce Rossa (stivali di gomma, prodotti igienici, pale, scope e spazzoloni per ripulire case e negozi)

Regione Emilia Romagna https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione

Raccolta fondi Monrif - Quotidiano Nazionale, La Nazione, il Resto del Carlino e il Giorno

Raccolta fondi Fondazione Specchio Italia

Raccolta fondi Bper Banca

Donazioni Caritas https://donazioni.caritas.it/

È nata una pagina su Facebook che si chiama ALLUVIONE EMILIA ROMAGNA – offerta/richieste aiuti per la popolazione; Un altro gruppo utile è il gruppo aiuti Emilia-Romagna e Italia dove si cercano soprattutto stalli per animali in difficoltà;

Su Go Found Me sono nate delle raccolte fondi per aiutare cittadini, associazioni e aziende messe in ginocchio dall’alluvione.


E.I., IIB Liceo Classico


Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

"Per essere felici bisognerebbe vivere" ci consiglia Oscar Wilde

  Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/dublino-oscar-wilde-scultura-2757921/ “Per essere felici bisognerebbe vivere. Ma vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente si limita ad esistere e nulla più.” Così dice Oscar Wilde in un passo del breve saggio “ L’anima dell’uomo sotto il socialismo ”, in cui condanna il capitalismo del suo tempo, accusandolo di non dare spazio all’uomo per coltivare i propri talenti e di uccidere l’individualità delle persone. Egli aspira a una società ideale, quella socialista, in cui è bandito il dominio sull’uomo e ciò può avvenire solo con l’abolizione della proprietà privata e con un’organizzazione senza autorità. L’uomo deve gestirsi da solo, in autonomia, per poter trovare la propria libertà. Il socialismo ha valore  perché porta all’individualismo e la più intensa manifestazione di questo è l’arte. La società del suo tempo pensava che l’avere fosse più importante dell’essere e gli dispiaceva che essa avesse queste