Mosaici fotografici a Torino
Durante uno dei recenti viaggi nella città, ho notato che un ragazzo ha esposto su una delle vie principali (piazza Castello), le sue opere del tutto innovative.
Grazie a delle foto più piccole, è riuscito a creare l’unica foto. Questa tecnica si chiama mosaico, e no: non è poi così semplice realizzarla.
Per creare questo effetto, si prendono delle immagini a sé stanti e si uniscono in modo da creare perfettamente un’unica immagine. Avvicinandosi meglio però, si devono intravedere le foto più piccole che spesso riguardano esattamente il soggetto dell’immagine più grande.
In uno dei quadri esposti come omaggio al giocatore Roberto Baggio, la foto più grande che si è creata e proprio quella del calciatore visto di spalle, mentre se ci si avvicina si possono vedere tutte le foto del calciatore in varie pose e occasioni.
Sì prendono delle immagini diverse e grazie a luci ed ombre si crea un effetto tridimensionale. Questo è fondamentale perché la persona che guarda da lontano l’opera, deve essere in grado di riconoscere un’immagine da lontano e tante immagini da vicino.Questa tecnica seppur moderna in realtà ha delle radici molto profonde. Infatti, nel Rinascimento e nel classicismo i mosaici erano molto diffusi.
Oggi l’effetto mosaico in fotografia, rappresenta proprio un insieme di immagini che da lontano ne formano una. In passato il mosaico rappresentava solamente tanti pezzi colorati e di materiali diversi che uniti formavano una sola immagine.
Alle singole immagini viene attribuito un valore cromatico e vengono quindi assemblate per creare una foto mosaico.
A Torino, oltre al quadro dedicato a Baggio, si potevano ammirare opere apposta per omaggiare altri giocatori di calcio (come Maradona), e anche paesaggi.
Attualmente se si vuole provare a creare le proprie foto ci sono diversi programmi online, come: foto-mosaico.it oppure Photoshop.Se vi capita di andare a Torino e di vedere queste foto mosaico esposte, fermatevi un attimo nella frenetica città, ad ammirarne la bellezza e la cura con cui sono state realizzate. E vi renderete conto di quanto sia innovativa questa tecnica!
M.K.A. 1A COM
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