Nel 2013 è stata fondata da Boyan Slat (inventore e imprenditore olandese di 18 anni) l'organizzazione no profit "The ocean Cleanup", il cui scopo è quello di sviluppare tecnologie che consentano di estrarre sostanza plastiche inquinanti senza che vengano ulteriormente immessi negli oceani.
Slat insieme al suo team ha realizzato un enorme tubo galleggiante che funziona come una specie di barriera in grado di catturare e accumulare grandi quantità di rifiuti: il prossimo passo sarebbe quello di raccogliere una volta al mese i materiali accumulati per poi riciclarli.
Questo progetto, oltre a una grande curiosità, ha lasciato anche tante perplessità, perché il sistema di accumulo dei rifiuti è autonomo, dato che sfrutta le correnti marine e non prevede l'utilizzo di un motore.
Il tubo galleggiante è stato testato nel 2018 e i primi risultati dell'operazione, tenendo in considerazione l'intento di Slat di eliminare il 50% dei rifiuti plastici presenti sull'isola entro 5 anni, non sono stati molto soddisfacenti.
Inizialmente la barriera progettata non era in grado di resistere a lungo alle correnti marine e di conseguenza non riusciva a trattenere i rifiuti. A un anno di distanza dal test precedente l'organizzazione ha annunciato con entusiasmo che, dopo ulteriori modifiche, il progetto stava cominciando a funzionare.
Alla fine dello scorso anno l'organizzazione ha lanciato un Interceptor, ovvero un nuovo sistema per ripulire i fiumi dai rifiuti plastici, principali responsabili dell'inquinamento dei mari. Il team di ricercatori prevede che nelle condizioni migliori, Interceptor sarà in grado di catturare da 50 a 100 mila chili di rifiuti al giorno. Oggi a 26 anni, Boyan Slat da molto tempo sta portando avanti con determinazione un progetto ambizioso di cui iniziano a vedersi i primi risultati e per il bene del pianeta, ci auguriamo tutti che riesca a raggiungere a pieno i suoi obiettivi.
F. B.
Vc Scienze Umane
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