Passa ai contenuti principali

Suardi: ¿Italia o Argentina?

 Suardi, una ciudad en dos países diferentes y muy lejanos. 

¿Qué tienen en común? ¡Vamos a ver!



Suardi, en la provincia de Pavía, es un pequeño pueblo que hasta 1808 se llamaba Borgofranco.

Una noche, después de una gran inundación que estaba a punto de destruir las casas, los ciudadanos cogieron sus propias cosas y las cargaron enunos carros tirados por bueyes, intentando alejarse lo más posible del agua. Se dice que cuando llegaron a una bifurcación del camino, los bueyes se dirigieron a Santa Maria di Suardi, un pequeño pueblo cercano. Así, el pueblo se reconstruyó alrededor de un monasterio ya existente y se llamó Borgofranco Suardi, hasta que cambió su nombre en 1863.

Cuando mis primos de Argentina vinieron a visitarme hace algunos años, me dijeron que ya conocían un pueblo llamado Suardi, pero que estaba en la provincia de Santa Fe, Argentina.

Así que, investigando un poco, he descubierto que el nombre de los dos pueblos tiene el mismo origen. Aquí, en Italia, el nombre procede de la familia "Suardi", propietaria de unos terrenos en los que se reconstruyó el pueblo; en Argentina, el mismo pueblo fue fundado en 1909 por un descendiente de esa familia que había emigrado a América. Los dos países, aunque estén en continentes diferentes, tienen características similares: ambos están situados en las llanuras y su economía se basa en el sector primario.

Por supuesto, son muy diferentes en dimensiones: mi pueblo es muy pequeño, hay poco más de 600 habitantes y sin muchos servicios fundamentales , como escuelas. Suardi, en Argentina, tiene más de6.000 habitantes y cuenta con escuelas, biblioteca, museo y centros culturales. He leído que Suardi (Arg) está hermanado con Piscina, un pueblo de Piamonte: estaría bien que los dos municipios con el mismo nombre se hermanaran, así podría ir a Argentina y visitar los lugares de mis tíos que salieron de mi pueblo y ahora viven allí.

F.C., IIIC Ling.

Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

“Ho sognato che il cervo illeso chiedeva perdono al cacciatore deluso”

Immagine tratta da: https://pixabay.com/it/photos/cervo-dollaro-mattina-natura-1082318/ Questa citazione è tratta da “libro dei sogni” di Jorge Luis Borges; uno scrittore, poeta e filosofo argentino, ritenuto uno degli autori più importanti e influenti del secolo scorso. Tra le sue innumerevoli opere scrive anche il Libro dei sogno .  Quest’opera è una silloge di 113 racconti, citazioni e storie con protagonista il sogno. Ogni storia è indipendente dall’altra e la sua particolarità è che si possono incontrare tra i più vari autori e frammenti di opere già esistenti. Si passa da Ungaretti ad Alfonso X di Castiglia, da Kafka a Caedmon, da personaggi biblici a quelli completamente inventati andando così a formare una specie di enciclopedia su questo meraviglioso e misterioso mondo dei sogni.  Proprio per questa caratteristica che ha, sembra essere una sorta di antologia mancata senza le contestualizzazioni e  le spiegazioni da parte dell’autore. Tocca, infatti, al lettore dargli un signif