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Basta con N-word






Per N-Word viene inteso un insulto razzista che fa uso di parole dispregiative e offensive, per attaccare e screditare una persona basandosi solamente sul suo colore della pelle. Negli ultimi anni è tornato tristemente alla ribalta questo fenomeno di discriminazione nei confronti delle persone nere. Importante è pecisare che, diversamente da quanto pensato, il termine “nero” non è offensivo, se non lo si intende come tale. L’aspetto più triste è che l’ambito in cui questo insulto ha il massimo sviluppo, si verifichi nell’arte che accomuna tutti noi: la musica. Soprattutto nel genere rap e trap, questa parola viene usata con molta leggerezza, senza concentrarsi sul peso morale che la rappresenta. Esempi chiave sono stati ritrovati nei pezzi appartenenti ad autori italiani, ovviamente bianchi, che non prestano attenzione alle conseguenze e all’impatto morale, che possono provocare sull’ampissima gamma di seguito che li contraddistingue, come per esempio nei testi di Fabri Fibra, Massimo Pericolo, Emis Killa e molti altri.
Ciò che rende ancora più triste la situazione è che questo fenomeno si sviluppi prevalentemente in Italia, dove la maggior parte della popolazione è bianca e non necessariamente razzista, quindi perlopiù guidata da superficialità e ignoranza. Un altro riscontro ottenuto è che ad utilizzare questo tipo di lessico all’interno dei loro testi, siano prevalentemente gli uomini, denotando un tentativo di superiorità decisamente fuori luogo. Spero vivamente che questa situazione possa cambiare in un contesto più inclusivo nei confronti di tutti, nella speranza di non sentire più frasi che possono in qualche modo insultare ed offendere solo per il gusto di farlo.

L. M.
III A COM
e Aurora







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