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Il basket femminile

Nel 1891 un docente canadese naturalizzato statunitense, James Naismith, inventa la pallacanestro, che diventerà uno degli sport più popolari al mondo. Ben presto ha coinvolto anche le donne, ma la pallacanestro femminile, in questo caso, ha dovuto sgomitare parecchio nel corso degli anni per guadagnarsi il posto che merita.

Come nasce la pallacanestro femminile?

Nel 1892 un’allenatrice russa, Senda Berenson, allestisce la prima squadra di pallacanestro composta da sole donne, seguendo le regole dell’inventore di questo sport. La Berenson ad oggi è considerata la madre del basket femminile. Nel 1893 allo Smith College viene giocata la prima partita tra squadre femminili.

Ci vorranno tanti anni e altrettante battaglie perché al basket in rosa venga riconosciuta la dignità che merita. Basti pensare che la pallacanestro femminile diventerà sport olimpico solo nel 1976, quando debutterà ai Giochi di Montréal, in Canada.

Per quanto riguarda l’Italia 

La fondazione della Lega di basket femminile risale agli anni Trenta del Novecento. Il primo campionato di basket femminile di A1 risale al 1930 e se lo aggiudica la Ginnastica Triestina, che a quel primo titolo ne aggiungerà altri quattro in bacheca.

Quali sono le più grandi campionesse italiane del basket femminile? Se ne possono citare tre su tutte:

·      Mabel Bocchi, vera e propria leggenda del basket femminile in Italia, inserita nella Hall of Fame nel 2008;

·  la comasca Raffaella Masciadri, una delle cestiste italiane più titolate, vincitrice di ben 15 campionati di Serie A di basket femminile;

·      Cecilia Zandalasini, divenuta una delle più giovani giocatrici ad esordire nella NBA femminile, il campionato sicuramente più blasonato e competitivo al mondo.

Basket maschile e femminile: alcune differenze

Massimo Massaro è un allenatore di basket che ha allenato sia squadre maschili che squadre femminili e ha avuto modo di rilevare alcune differenze tra i due sessi. Partendo dalla constatazione che le femmine non raggiungeranno mai una massa muscolare simile a quella dei maschi, Massaro osserva che le ragazze hanno grandissima applicazione nel mettere in pratica quanto impartito, e pretendono grande precisione da parte del coach, anche nella cura dei particolari e dei dettagli. Va anche tenuto presente che le femmine, a differenza dei maschi, non amano i contatti, anzi sono istintivamente portate ad evitarli; viceversa, i maschi hanno un’attenzione leggermente inferiore a quella delle ragazze, però sono dotati di maggiore velocità ed esplosività grazie al loro tessuto muscolare.

N. P.

1C Scienze Umane

 

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