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IL BECHDEL TEST: UNO SCHERMO CONTRO GLI STEREOTIPI


Il cinema, quale potente mezzo di espressione culturale, svolge un ruolo cruciale nella lotta contro le differenze di genere. Attraverso la sua capacità di plasmare narrazioni e influenzare percezioni, il cinema può promuovere la comprensione, sfidare stereotipi e fornire una piattaforma per la rappresentazione autentica delle esperienze femminili, contribuendo così a sensibilizzare e ad ispirare cambiamenti sociali.
Nell'industria cinematografica, uno dei temi più dibattuti riguarda proprio la rappresentazione delle donne nei film.
Così, venne ideato il Bechdel Test.

L'ORIGINE 
Il Bechdel Test prende il nome dalla fumettista Alison Bechdel, che lo ha descritto per la prima volta nella sua striscia comica Dykes to Watch Out For nel 1985. Il test è nato da una conversazione tra due personaggi femminili nel fumetto, in cui una di loro afferma che il suo unico criterio per vedere un film è che "ci siano almeno due donne, che parlino tra loro di qualcos'altro oltre agli uomini".

I TRE CRITERI 
Il Bechdel Test è noto per la sua semplicità. Un film supera il test se soddisfa questi tre criteri:
1) Devono essere presenti almeno due personaggi femminili identificabili.
2) Questi personaggi devono avere almeno una conversazione tra di loro.
3) Questa conversazione non deve riguardare uomini o relazioni romantiche.
Sembrerebbe un criterio estremamente basilare, ma sorprendentemente molti film non riescono a passare questa prova, svelando le disuguaglianze di genere nell'industria cinematografica.

L'IMPORTANZA DEL BECHDEL TEST
Il Bechdel Test ha suscitato discussioni intense nell'industria cinematografica, mettendo in luce la mancanza di rappresentazione femminile e di conversazioni non legate agli uomini.
La sua applicazione è importante per diverse ragioni:
1. Rivelazione delle Disuguaglianze di Genere: il Bechdel Test evidenzia quanto le donne siano spesso sottorappresentate nei film, relegandole spesso a ruoli secondari o stereotipati.
2. Promuove Narrazioni Femminili Complesse: superare il test richiede che le storie includano personaggi femminili ben sviluppati con obiettivi e preoccupazioni al di fuori delle relazioni romantiche.
3. Riflette la Società: i film influenzano la percezione pubblica e contribuiscono a modellare le nostre idee sulla società. Il Bechdel Test promuove una rappresentazione più accurata del mondo reale, in cui le donne hanno una varietà di interessi e conversazioni.
4. Incentiva la Diversità di Voci: spingendo per una rappresentazione più equa, il Bechdel Test incoraggia una maggiore diversità tra i registi, sceneggiatori e produttori, aprendo la strada a una gamma più ampia di storie.

I FILM CHE NON SUPERANO IL TEST...
Alcuni dei film che non superano il test sono “Colazione da Tiffany”, la trilogia del “Signore degli Anelli”, “Uomini che odiano le donne”, il primo Avengers, e ancora, tra i più recenti, bocciati anche “Beau is Afraid”, “Super Mario Bros”, “The Fabelmans”, “House of Gucci”.

... E QUELLI CHE LO SUPERANO
Passano il test “Twilight”, “Thelma e Louise”, “Mad Max: Fury Road”, “Goodfellas”, “Frozen” e “Kill Bill”, primo e secondo. Tra le nuove uscite “Barbie”, “Triangle of Sadness”, “Top Gun: Maverick” e la serie “Enola Holmes”.

CHE IMPATTO HA NEL CONCRETO?
Purtroppo, bisogna riconoscere che il Bechdel test non è abbastanza.
Applicare le 3 regole auree al cinema può essere utile per avere uno sguardo d’insieme, superficiale e generale, della situazione in cui versa la settima arte in materia di rappresentazione femminile, ma il sistema può essere facilmente aggirato. Molti film che sulla carta sono promossi, in realtà non fanno nulla di più per portare nelle case degli spettatori personaggi forti, validi, che rappresentano un passo avanti per tutte.
Da spettatori, se siamo convinti di voler appoggiare solo produzioni di questo tipo, possiamo far sentire la nostra voce scegliendo quali biglietti comprare e quali film vedere in sala.

V. C. 5 B ginn

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