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Festa dello sport 2023: Federica Valeriano ospite al Balbo

Con i fantastici ragazzi super sportivi del Silvana Baj quest’anno, in occasione della Festa dello Sport del 16 dicembre, abbiamo avuto come ospite FEDERICA VALERIANO che ha risposto con entusiasmo alle molte curiosità del pubblico, in presenza e online. 


Federica muove i suoi primi passi nella pallavolo a Vercelli all’età di 9 anni, a 18 lascia Vercelli e migra a Novara. Dopo il diploma si iscrive alla facoltà di Scienze Motorie Sportive a Torino e nel frattempo si allena 4 volte a settimana. Si laurea con il massimo dei voti, inizia così a girare l’Italia per inseguire il suo sogno. Si trasferisce a Modena dove però la società fallisce, quindi si sposta a Piacenza dove vince 2 Scudetti, 2 Supercoppe, 2 Coppe Italia, e ogni anno partecipa alla Champions League. Termina la sua carriera a Modena all’età di 32 anni. 

 

Attualmente gestisce uno studio dove cerca di trasmettere la cultura del benessere fisico alle persone.



“Lo sport è stata la linfa della mia vita, la mia grande passione; però divenne un ripudio e ad un certo punto decisi di cambiare pagina. L’abbinamento tra l’attività fisica e la buona alimentazione mi portò a trasferire la mia passione nell’ambito lavorativo”, dice Federica.


1) Come hai fatto a superare il momento di difficoltà in cui la tua passione è diventata una costrizione?


“Io sono una persona che quando si trova davanti una difficoltà cerca di evitarla e prova a voltare pagina velocemente. Quando durante il periodo estivo dovetti decidere dove andare a giocare nella stagione successiva, capii che non volevo aprire un’altra finestra della mia carriera e decisi di cambiare vita”.

 

2) Tra tutti i tuoi successi, qual è quello che hai più a cuore e conservi con più orgoglio sia nella pallavolo sia nell’ambito lavorativo?


“I momenti più felici dello sport sono quando si vince; dopo tutto l’anno di allenamenti se alla fine il campionato viene coronato con una vittoria, lo ricorderai per sempre. Per quanto riguarda il lavoro, quando le persone che ti conoscono iniziano a affezionarsi e ad apprezzarti è la vittoria più bella, infatti tra lavoratore e cliente si crea un rapporto umano ed empatico”.



3) Quando ti trovi davanti una persona con un carattere disfattista pronto a mollare tutto al primo inconveniente, come ti comporti?


“Cerco sempre di mettermi dalla parte del cliente e provo a motivarlo come i miei allenatori motivavano me, e poi se un esercizio non viene la prima volta non è importante, infatti ci vuole pazienza e determinazione”. 


4) Come sei riuscita a conciliare sport e studio?


“Dovevo per forza conciliarli perché se volevo andare in palestra ad allenarmi dovevo ottenere dei buoni risultati a scuola”. 


5) Come affronti le sconfitte?


“Inizialmente mi arrabbio ma poi bisogna essere in grado di ragionare e lavorare sui propri errori”. 


6) Che ruolo ricoprivi e perché hai lasciato la pallavolo?  


“Ero una schiacciatrice ma dato che la mia altezza non mi aiutava, iniziai a fare il libero; lasciai la pallavolo perché la passione che c’era all’inizio era parecchio diminuita e volevo trovare la stessa linfa che animava la mia voglia di fare in un ambito lavorativo”.



7) Consideravi la vittoria più un orgoglio individuale o di squadra?


“Per me la vittoria è la vittoria del gruppo, indipendentemente dalle sei che giocano, la vittoria è di tutte le compagne ma anche di tutto lo staff che va dall’allenatore al fisioterapista”. 


8) Come gestivi l’ansia da prestazione e che differenza c’è tra l’asia e l’adrenalina?


“Spesso sentivo l’ansia da prestazione perché quando ci tieni tanto a qualcosa la percepisci ma dopo l’inizio della performance si trasformava in adrenalina”. 


9) Come ti comporti con i disabili?


“Ho sempre partecipato alle attività come il Sitting Volley con molto stupore, perché sono quelle esperienze che ti permettono di ritornare con i piedi per terra”.



10) Come consigli di comportarsi dopo diversi errori consecutivi durante la partita per evitare di entrare nel panico?


“Secondo me una figura fondamentale è il mental coach. Lui consiglia di non soffermarsi sulla frustrazione ma di concentrarsi sull’obiettivo”. 


11) Quanto è importante mangiare bene per avere il giusto apporto di energia? 


“Seguire un’alimentazione equilibrata è fondamentale per avere la giusta carica”.


 

“Io penso che gli sport di ogni genere siano la palestra più importante per ognuno di noi, perché insegnano la disciplina, il rispetto, il seguire le regole e lo stare in gruppo. Si tratta dei valori fondamentali per vivere nella società”. Conclude così Federica, augurandoci anche buone feste.

I.F.  A.M. 

3 B Scientifico

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