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Balbo-Lanza in Slovenia e Croazia: la gita scolastica

Con un po' di ritardo, ripercorriamo le tappe principali della gita scolastica in Slovenia e Istria.

Durante un impegnativo anno di studio il momento della gita scolastica è senza dubbio uno dei più attesi; qualche giorno lontani da casa per visitare città d’arte o luoghi immersi nella natura, ma soprattutto un momento di socialità importante che ci permette di vivere esperienze diverse dalla quotidianità con compagni e professori. Per noi ragazzi del triennio   del Balbo/Lanza, dopo alcuni anni, il viaggio organizzato ci ha accompagnati nuovamente, negli ultimi giorni di febbraio,  oltre i confini dell’Italia per visitare Slovenia e Croazia.   



La prima tappa della nostra avventura è stata la splendida Trieste, capoluogo del Friuli-Venezia-Giulia e posta sulla costa Adriatica al confine con la Slovenia. Questa città ricca di storia è incontro di tre culture diverse, italiana, austro-ungarica e slovena. Nel corso del Settecento divenne il principale centro d’importazione di caffè, motivo per cui furono fondati diversi locali, chiamati appunto “i caffè”, in cui letterati e intellettuali potevano incontrarsi per discutere di argomenti riguardanti la scrittura, la politica e la cultura in generale. Ancora oggi sono tanti i caffè letterari dal fascino retrò presenti in città, popolari proprio perchè un tempo furono frequentati da personaggi del calibro di Italo Svevo, Umberto Saba o James Joyce, scrittori famosissimi e pilastri della storia della cultura Europea moderno-contemporanea. Questi luoghi letterari riescono in maniera sorprendente a raccontare storie antiche che parlano di invasioni, letteratura, libertà e al tempo stesso essere moderni e inseriti perfettamente nel contesto cittadino.

Nel pomeriggio abbiamo visitato la Risiera di San Sabba, lager nazifascista che fu utilizzato come campo di detenzione di polizia e di prigionieri politici ed ebrei e la Cattedrale di epoca romanica per poi concludere la giornata con una bella passeggiata nel meraviglioso centro storico della città: il Canal grande, il Borgo Teresiano, Corso Italia e la maestosa Piazza Unità d’Italia che si affaccia sul mare. Le prime luci accese all’imbrunire che si specchiavano sulle acque dell’Adriatico sono state uno spettacolo emozionante. Partiti da Trieste ci siamo diretti al nostro Hotel sul litorale istriano a Portoroz in Slovenia in attesa di visitare Lubiana il giorno seguente.   



Lubiana è tra le più piccole capitali d’Europa. Non è mai affollata, ma neanche mai noiosa. Popolata da tantissimi studenti universitari non è solamente una città di giovani, ma è un luogo culturale che ha molto da offrire ai suoi abitanti e, naturalmente, ai visitatori. Nel corso dei secoli, la città, visse diverse conquiste, prima da parte di alcune popolazioni del Veneto e poi successivamente dai Romani che, nel I secolo a.C., costruirono, lungo la strada militare che collegava Aquileia al Danubio, il castrum di Aemona. Nel corso del Duecento divenne capoluogo della Carniola e circa un secolo dopo, nel 1335, passò sotto il dominio della famiglia Austriaca degli Asburgo. Nel 1461 Lubiana fu nominata sede diocesana e grazie a questo divenne uno dei centri culturali principali della zona. Durante il corso delle guerre napoleoniche la città passò per un breve periodo sotto il controllo dei Francesi, ma nel 1813 gli Austriaci riuscirono a riconquistarla e ne ripresero il controllo che terminò ufficialmente nel 1918 con la disgregazione dell’Impero Austro-Ungarico. Dopo la seconda guerra mondiale infine fu annessa al regno di Jugoslavia fino  a quando, il 25 Giugno 1991, la Slovenia ottenne l’indipendenza e Lubiana diventò capitale.


A Lubiana oggi si può respirare ancora il suo passato storico osservando gli edifici in stile barocco, visitando la Cattedrale di san Nicola, Piazza della Repubblica, la zona del Mercato Centrale e passeggiando sul Ponte dei draghi e il Ponte Triplo per giungere infine alla Piazza Civica e alla fontana dei Fiumi di Robba.   

Lubiana è anche una città dall’anima verde. I suoi pittoreschi angoli naturali sono ideali per passeggiate e attività all’aria aperta . 

Prima di rientrare in Hotel abbiamo visitato anche la città di Pirano, il delizioso borgo con le case colorate e dai tetti rossi,  i vicoli tortuosi  e il Duomo di San Giorgio, copia in miniatura della Basilica di San Marco a Venezia. 

Il terzo giorno il nostro viaggio è continuato verso la Croazia fino a raggiungere prima Rovigno, città situata su uno splendido promontorio affacciato sul mare, e nel pomeriggio Parenzo. La parte vecchia delle città di Rovigno, con le sue mura protette da torri, è dichiarato patrimonio culturale.



Parenzo invece è una bellissima località della costa Istriana della Croazia fondata in epoca romana, come dimostrano i diversi resti di antiche costruzioni presenti nelle vie più interne della città, e facente parte della X Regio "Venetia et Histria”. Traccia della sua fondazione è ancora oggi la Basilica Eufrasiana di epoca paleocristiana, in stile architettonico bizantino, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’Umanità.

Come tante altre città dell’Istria, anche Parenzo mantenne per secoli un forte legame con la Repubblica di Venezia, dalla quale riprese il decoro urbano in stile gotico; al termine del dominio veneziano fu annessa all’Impero Austriaco fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale quando venne incorporata nella provincia di Pola e fu amministrata per alcuni anni dallo stato italiano.

La seconda guerra mondiale, con l’invasione tedesca prima e slava poi, provocarono un clima di terrore che spinse la maggioranza della popolazione di Parenzo al fenomeno dell’esodo giuliano-dalmata, specie a seguito delle foibe e della politica di assimilazione forzata nella Jugoslavia Titina. Dal 1991 invece, con la caduta dell’ex Jugoslavia,  Parenzo è amministrata dalla Repubblica di Croazia e al livello regionale dalla Regione Istriana. Oggi è una cittadina ufficialmente bilingue, il croato e l'italiano coesistono nella toponomastica e nella vita amministrativa e sociale della città, assieme al dialetto istro-veneto locale. La punta di forza di questi luoghi attualmente è il turismo, sia culturale che marittimo, grazie alle strette e caratteristiche vie, in cui si respira un’atmosfera romantica di altri tempi,  alla Basilica Eufrasiana e al bellissimo mare che bagna le coste del litorale. 

Ripartendo di buon mattino da Portoroz il nostro viaggio, per l’ultimo giorno insieme, ci ha condotti nuovamente in Italia per visitare la cittadina veneta di Possagno sita ai piedi del monte Grappa e dominata dalla candida mole del Tempio Canoviano, progettato dal celebre Antonio Canova, il più grande scultore del periodo neoclassico e nato in questa città nel 1757. La solennità del colonnato dorico e l'eleganza del corpo centrale, ispirato al Pantheon, disegnano una struttura di una bellezza senza tempo.

Ai piedi del tempio il complesso museale dedicato a Canova è costituito dalla casa natale e dalla gipsoteca, termine che significa letteralmente “raccolta di gessi”, in quanto in questo luogo sono custoditi i modelli in gesso delle opere che poi il Canova realizzava in marmo. 

Nella casa natale invece è possibile ammirare i dipinti e i disegni dell'artista, un percorso alla scoperta dell’arte e delle opere meno conosciute del celebre scultore da fare assolutamente una volta nella vita.

Nel pomeriggio, da Possagno che mescola perfettamente natura e cultura è iniziato il nostro ritorno verso casa.

Di questi quattro giorni di viaggio in Slovenia e Croazia ricorderemo molte cose:  certamente la bellezza dei luoghi visitati, così diversi ma così magnificamente in sintonia, le opere artistiche, il profumo dei caffè di Trieste, il cielo sempre un po’ plumbeo e una Lubiana resa ancora più caratteristica dalla pioggia, i colori delle casette del litorale istriano e il profumo del mare, ma soprattutto le risate in camera, le serate al pub di Portoroz, i canti sul pullman e tanto ancora. E’ stata la gita scolastica e, già solo per questo motivo, un’esperienza meravigliosa.


V.F., IV D LING.

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