Oggi si sente spesso parlare di femminismo: nei social, nelle notizie e spesso anche nelle pubblicità. Ma qual è il vero significato di questa parola? E perché è importante parlarne, specialmente tra noi giovani?
Con questo articolo inauguriamo la nuova rubrica sul femminismo, dove tratteremo fatti, storie, significati e molto altro!
Ma ora parliamo di come nasce il Femminismo. Il termine femminismo si diffonde tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento ma le sue radici sono molto più antiche. Durante il Rinascimento e l’Illuminismo alcune donne scrittrici e pensatrici hanno iniziato a mettere in discussione il ruolo delle donne nella società. Questo è chiamato protofemminismo.
Il Femminismo diventa un movimento organizzato nella seconda metà del XIX secolo. Le donne chiedono il diritto all’istruzione, al lavoro e al voto. Le suffragette in Inghilterra e negli Stati Uniti sono tra le prime a fare proteste pubbliche. Le suffragette chiedevano parità di diritti civili e politici, in particolare il diritto di voto (che venne ottenuto in diversi Paesi tra il 1918 e il 1946, in Italia le donne votano per la prima volta nel 1946.). In Inghilterra, il gruppo più noto fu la Women’s Social and Political Union (WSPU), guidato da Emmeline Pankhurst e dalle sue figlie. Le loro azioni erano spesso radicali: manifestazioni, scioperi della fame, interruzioni di eventi pubblici, e persino atti di disobbedienza civile. Questa viene chiamata dagli studiosi come la prima ondata del femminismo, la seconda che avviene tra gli anni ‘60-’70, si concentra su libertà sessuale, diritti riproduttivi e lotta contro la violenza domestica. La terza e la quarta fase affrontano temi di identità, inclusione e intersezionalità.
Molti pensano che con la parola femminismo si vada ad indicare una sorta di “odio verso gli uomini”, ma in realtà stiamo parlando di un vero e proprio movimento sociale, culturale e politico, che da secoli lotta per la parità dei diritti e delle opportunità tra donne e uomini. Nessuno deve avere meno libertà e possibilità rispetto a qualcun altro. Nel tempo il femminismo ha assunto diverse “forme”: chi ha combattuto per il diritto di voto, chi per la libertà di scegliere, fino ad arrivare a temi più moderni, come l’identità.
Nonostante queste premesse, ad oggi la parità vera non è ancora stata raggiunta. Le donne guadagnano spesso meno degli uomini, subiscono ancora discriminazioni di genere e violenze, e nei media o nel linguaggio quotidiano persistono stereotipi difficili da cancellare. Eppure, il femminismo di oggi non è solo protesta, ma anche dialogo, consapevolezza ed educazione. Non riguarda solo le donne, ma riguarda tutti noi.
Perciò, questa nuova rubrica vuole essere un piccolo spazio di scoperta, dove parleremo di storie, personaggi importanti, fatti storici fondamentali su questi argomenti, ma anche ciò che riguarda la quotidianità.
Il Femminismo non è solo un capitolo della storia, ma un modo rivoluzionario di vedere il mondo, con rispetto, empatia e coraggio.
N.C. e H. M., 4A SCU.

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