Le librerie sono, per ogni grande o piccolo amante della lettura, un luogo magico e lontano dalla realtà. Tutte le volte che un lettore entra in una di esse prova sensazioni uniche e inspiegabili semplicemente girando per gli scaffali e leggendo titoli di ogni genere, dal romanzo rosa al thriller, dal saggio alla biografia… È come vivere l’emozione che si sente quando si ritorna da un lungo viaggio che per mesi ci ha tenuti lontani da casa.
Viaggiare e leggere trasmettono sensazioni simili, attraverso la lettura si possono immaginare luoghi e con il viaggio questi ricordi entrano a far parte di noi.
Se ci si trova a passare per Parigi, da sempre meta imperdibile del turismo mondiale, e si amano i libri, non si può non visitare la libreria inglese “Shakespeare and Company” situata nello splendido e caratteristico Quartiere Latino; storico
luogo di incontro per scrittori e lettori di origine anglosassone che vivevano nella splendida città francese, fu fondata nel 1919 da una donna americana di nome Sylvia Beach.
Proveniente dal Maryland, Sylvia si trasferì a Parigi nel 1916 per seguire il padre, pastore protestante inviato ad una chiesa Americana presente in città. Il sogno della giovane, grande amante della lettura, era quello di aprire una libreria francese negli Stati Uniti, più precisamente a New York e, in un certo senso riuscì ad esaudire questo desiderio, anche se in maniera diversa rispetto a come immaginava; grazie al supporto di Adrienne Monnier, la prima donna a possedere una libreria in cui fosse consentito il prestito dei libri, Sylvia Beach aprì una libreria inglese in Francia che in poco tempo divenne il simbolo dell’avanguardia per gli scrittori espatriati dell’epoca.
La prima versione dell’odierna “Shakespeare and Company” si trovava al numero 8 di Rue Dupuytren e riscosse immediatamente molto successo perché la giovane Sylvia vendeva libri censurati in territorio statunitense, guadagnandosi l’appoggio e l’ammirazione di tutti gli americani fuggiti dal proibizionismo della madrepatria. Nei primi anni di attività la libreria fu frequentata dai maggiori scrittori degli anni Venti, che si ritrovavano per scambiarsi idee e discutere dei loro libri, come André Gide e Jean Cocteau, Gertrude Stein, Francis Scott Fitzgerald, James Joyce, Ezra Pound e un giovane Ernest Hemingway.
Il sogno di Sylvia si frantumò quando, nel dicembre del 1941, la libreria fu chiusa a causa dell'irruzione del partito nazista a Parigi.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, più precisamente nel 1951, l’americano George Whitman decise di omaggiare Sylvia Beach rimettendo in sesto il suo sogno perduto: inaugurò infatti, al numero 37 di Rue de la Bucherie, una nuova libreria. Inizialmente il suo nome era “Le Mistral” ma fu presto cambiato in “Shakespeare and Company” in occasione del quattrocentesimo anniversario della nascita di William Shakespeare.
Questa è la libreria che oggi conosciamo, gestita dalla figlia del signor Whitman, che non poteva che chiamarsi Sylvia; a distanza di più di un secolo dalla sua prima costruzione è ancora uno splendido luogo d’incontro per lettori e scrittori, conservando quello spirito conviviale che un tempo la caratterizzava.
“Shakespeare and Company” affascina già dall’esterno grazie alla facciata verde scuro, alle luci che la decorano e alla caratteristica insegna gialla. Poi, non appena si varca la soglia d’ingresso, diventa impossibile non rimanere ammaliati dagli scaffali in legno scuro colmi di libri, dalle copertine colorate, dal profumo che emanano; ognuno di essi sembra richiamare l’attenzione per invogliare chi li osserva a leggerli, uno per uno. Guardandosi intorno si possono inoltre ammirare i dipinti in bianco e nero raffiguranti alcuni tra gli scrittori più celebri della storia della letteratura; tra essi molti frequentarono la libreria all’inizio della loro carriera come Hemingway.
Una caratteristica scalinata rosso fuoco conduce poi al piano superiore dove una macchina da scrivere e un simpatico micio attendono l’arrivo dei visitatori. Ci sono inoltre otto posti letto che permettono agli aspiranti scrittori di trascorrere una notte all’interno dell’edificio.
“Shakespeare and Company” è anche un piccolo bar, infatti da diversi anni si organizza il così detto “Sunday tea”, un pomeriggio dedicato alla lettura accompagnata da bevande calde, come tè o tisane.
Nel corso del tempo è stata inoltre ambientazione di alcuni film, tra cui il celeberrimo “Midnight in Paris” e di libri, come quello Sylvia Beach che nel 1956 scrisse un insieme di memorie interamente dedicate alla libreria intitolato proprio “Shakespeare and Company”.
Oggi la libreria è talmente conosciuta a Parigi, e non solo, che il sito della città l’ha inserita tra le principali attrazioni turistiche da visitare e molto spesso al suo interno vengono organizzate importanti iniziative culturali.
Per chi ha la fortuna di trascorrere qualche giorno nella romantica capitale francese il consiglio è solo uno: visitare questa caratteristica libreria. Accanto ai celeberrimi musei, ai vivaci e colorati quartieri, ai meravigliosi monumenti, una passeggiata lungo la “Rive Gauche”, alle spalle di Notre Dame, vi condurrà ad una piccola piazzetta in Rue de la Bucherie, dove “Shakespeare and Company” dona ogni giorno ai suoi visitatori l’occasione di vivere un’esperienza unica, un piccolo viaggio nel tempo che profuma di cultura, tradizione e storia.
V.F., IV D LING.
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