Tutto questo evidenzia la naturalezza con la quale noi creiamo e viviamo in “gruppi sociali”. Infatti, tutti noi facciamo parte di numerosi gruppi sociali, anche se spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto e gli stessi gruppi giocano un ruolo fondamentale nelle nostre vite. Proprio per questo, esiste un’ampia branca della psicologia (detta psicologia sociale) che si occupa di questo: individuare e capire le dinamiche all’interno di gruppi di persone.
Che
cos’è un gruppo?
“Gruppo”
è una di quelle parole di cui tutti comprendiamo il significato, ma che pochi
sono in grado di spiegare con precisione. La psicologia però, da una
definizione ben precisa: per gruppo si intende un insieme di due o più persone
che condivide regole e obbiettivi e che sviluppa una rete di dinamiche e
relazioni in comune. Il gruppo deve inoltre essere consapevole di essere tale
(costruire una propria identità) ed essere caratterizzato dalla presenza di “ruoli”
al suo interno. Un gruppo è, dunque, qualcosa in più di un semplice insieme di
persone (ad esempio gli spettatori al cinema).
Esistono molti tipi diversi di gruppi, ognuno dei quali aiuta a definire i nostri valori morali che a loro volta definiscono le azioni che facciamo nella nostra vita. Facciamo un esempio: la famiglia (che è il gruppo di socializzazione primaria per eccellenza), dove le regole che impariamo da piccoli dai nostri parenti sono quelle che applichiamo nelle nostre relazioni tutti i giorni.
Cosa
sono le dinamiche di gruppo?
A
volte capita di incontrare qualcuno, prima all’interno di un gruppo, e poi singolarmente:
in quei casi si può spesso notare un cambiamento più o meno sostanziale nel
comportamento della persona, ed è per questo che è importante ricordare che siamo
sempre influenzati da chi ci sta attorno.
Le dinamiche di gruppo indicano come le persone interagiscono tra di loro e sono influenzato anche dal numero di persone presenti all’interno del gruppo. In generale, possiamo dire che più un gruppo è numeroso meno intimità ci sarà tra i singoli individui, allo stesso tempo, i gruppi numerosi tendono a essere più stabili in quanto, in caso di un litigio, c’è sempre qualcuno che può mediare.
Il
bisogno di appartenenza
Un
altro aspetto da considerare e che riguarda particolarmente le persone della
nostra età è il bisogno di appartenenza. È qualcosa di innato nell’uomo e che
esiste da sempre, persino gli uomini primitivi lo provavano. Creare relazioni e
gruppi si è sempre rivelato molto funzionale alla sopravvivenza: per questo anche
noi sentiamo costantemente il bisogno di legare con gli altri e di mantenere i
rapporti, e sempre per questo soffriamo quando queste dinamiche, per un motivo
o per un altro, cessano di esistere. Relazionarsi con gli altri era un modo per
gli uomini primitivi di sopravvivere, e probabilmente oggi non è diverso.
Sarebbero
moltissimi gli altri aspetti che potremmo trattare su questo argomento, e che
potrebbero riguardare i gruppi di amici, o i gruppi di classe: in alcuni tutti
possono andare, apparentemente, d’accordo, ma nella maggior parte delle
situazioni i litigi restano inevitabili (e a volte persino utili alla
convivenza nel gruppo).
In
ogni caso, è importante ricordare che da sempre, anche se in modo diverso,
litighiamo, ma che ci vogliamo anche bene; ridiamo e piangiamo insieme. Queste
cose le facciamo noi, le faceva un uomo del 1200, le faceva una donna dell’età
della pietra e le fai anche tu che stai leggendo!
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