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ASLEEP



Sing me to sleep

Sing me to sleep

And then leave me alone

Don't try to wake me in the morning

'Cause I will be gone

 

Don't feel bad for me

I want you to know

Deep in the cell of my heart

I will feel so glad to go

Così cantava Morrissey dei The Smiths, e i pensieri della protagonista senza nome del libro Il mio anno di riposo e oblio, di Ottessa Moshfegh, sembrano parlare attraverso questo testo. Bella, magra, bionda, la nostra narratrice anonima abita a New York, al mondo non ha più parenti ma un piccolo patrimonio che le permette di non dover lavorare, e un'amica che più che un'amica è un semplice accessorio alla sua vita. Una vita privilegiata, causa di invidia per molti degli altri personaggi... ma che a lei non basta. C'è qualcosa che le manca profondamente, ma nemmeno lei sa cosa possa essere, se nasca dalla sua problematica e confusa vita familiare o da una relazione abusiva o chissà che altro.

Eppure ci dev'essere un modo, un modo per tornare a vivere di nuovo davvero, per sfuggire a questa perenne e costante insoddisfazione e solitudine nei confronti del resto del mondo. La sua soluzione? Sprofondare in un lungo sonno, che poi è più una sorta di coma autoindotto con un menu a base di sonniferi, ansiolitici e altri farmaci. Questo per un anno. E poi, un giorno si sveglierà e il mondo sarà diverso, migliore, e lei non si sentirà così unica e sola con il suo dolore, ma semplicemente normale, viva. Tutto si aggiusterà, inclusa lei. Così si spera, almeno.

Nel periodo più tosto dell'anno scolastico verrebbe quasi voglia di seguire il suo esempio, e inoltre, si avvicina sempre di più la bella stagione, che a me dà la stessa sensazione di questo libro. La depressione estiva e il pesante torpore che non ci si riesce a scrollare di dosso, sentirsi sempre stanchi, con la costante sensazione di star sprecando tempo, o magari la propria vita. Giornate passate a letto, a dormire o semplicemente a stare svegli guardando il soffitto con gli occhi spalancati, chiedendosi quando finirà, e se finirà tutto questo.

Ma bando alla depressione, se capita anche a voi di sentirvi più o meno così, allora questo libro vi prenderà. O se vi piace dormire. O semplicemente se vi incuriosisce questa storia. La prosa dell'autrice merita e, sebbene la trama non sia proprio allegra di per sé, non mancano i momenti divertenti, come l’enorme incompetenza della psichiatra della protagonista, descritta con uno stile sagace e ironico che trovo perfetto.

E chissà, magari troverete anche qualcosa di voi stessi in queste pagine.

Sing me to sleep

Sing me to sleep

I don't want to wake up on my own anymore

There is another world

There is a better world

Well, there must be

Bye

 

(The Smiths – Asleep)


F. D., IIB Liceo Classico


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