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Arancia Meccanica e la violenza come allegoria della vita


 
Cupo? Violento? Comico? Estravagante?

Arancia Meccanica è tutto questo.

Nonostante siano passati ben cinquant’anni dalla sua prima uscita, il capolavoro di Stanley Kubrick rimane un classico intramontabile nella storia del cinema.

Ma cos’è che lo rende così speciale?

E soprattutto, perché in molti lo trovano disturbante?

 

Il significato di “arancia meccanica”

Innanzitutto, vediamo l’origine e la logica dietro a questo titolo particolare; anche perché, di arance, nel film non se ne vedono.

Secondo Burgess, l’autore dell’omonimo libro da cui è stato tratto il film, il significato di arancia meccanica è semplice: trasformare qualcosa di naturale in meccanico.

Un’arancia meccanica – dice l'autore – è all’apparenza un organismo in colore e succoso che in realtà è solo un gioco meccanico liquidato da Dio o dal Diavolo o dallo Stato Onnipotente. Quando forziamo qualcosa di freddo e meccanico su un qualcosa di naturale, l’effetto è quasi perverso e insensato, proprio come un’arancia meccanica.”

 

La trama

Nella Londra di un lontano futuro, dove corruzione e povertà sono all’ordine del giorno, Alex e i suoi amici si divertono a modo loro: prendere a calci, bastonare, rubare, cantare, ballare il tip tap e violentare.

Il film, adattato dal romanzo di Anthony Burgess, mostra il percorso di Alex da punk amorale ad onorato cittadino, previo lavaggio del cervello.

 

I temi

Uno dei temi principali di Arancia Meccanica è la relazione tra individuo e società, e Alex ne è l'esempio.

Il protagonista infatti è un anticonformista: ha un linguaggio, uno stile e un modo di fare tutto suo, contrariamente a chi lo circonda.

Ma il tema portante in Arancia Meccanica è quello della scelta, che viene messo in rilievo quando il nostro amico e umile narratore decide di farsi sottoporre al trattamento Ludovico, per essere curato e per diventare “buono”.

Ma è proprio di questa possibilità di scelta che Alex verrà poi privato, in seguito al trattamento: ciò lo renderà meno umano, e lo trasformerà in un’“arancia meccanica”.

Come dice l’attore Malcolm McDowell, che interpreta il ruolo di Alex: “Penso che questo film sia molto importante perché la dichiarazione che fa riguarda la libertà degli esseri umani di scegliere”.

 

Uno sguardo sulla psiche del protagonista

Come anticipato, Alex non è un tipo tranquillo, tanto meno una persona omertosa: infatti, gli sta molto a cuore la violenza, o come la chiama lui, l’ultraviolenza.

E allora perché noi come pubblico simpatizziamo con lui, quando dopo essere stato “curato” inizia a pagarne le conseguenze?

Vi sono vari aspetti che rendono Alex un personaggio unico e, soprattutto, umano, in confronto agli altri:

1. Uso di un linguaggio articolato

Una particolarità di questo film (e del libro) è l’uso di un linguaggio non esistente, creato da Burgess stesso, ovvero il nadsat, un miscuglio fra lo slang britannico e la lingua russa.

Oltre a parlare il nadsat, Alex ricorre a termini da lui inventati: questo ci fa capire che quest’ultimo è più acculturato di quelli che lo circondano.

Il linguaggio riflette il modo in cui vediamo il mondo, e in Arancia Meccanica possiamo o provare a capire il mondo di Alex stando ai suoi termini, o non capirlo affatto.

2. Amore per la bellezza

Per quanto riguarda il discorso culturale, Alex apprezza molto le belle arti, soprattutto la musica classica: infatti, è un grande appassionato di Beethoven, che fu un importante esponente del romanticismo. Questo aspetto viene messo in contrasto con la corrente che domina il periodo in cui si svolgono le vicende in Arancia Meccanica, ovvero il modernismo.

Alex ama Beethoven tanto quanto ama la violenza.

3. Il carattere

Di certo, non simpatizziamo con un cattivo se non ci incuriosisce e attrae la sua persona.

Alex è gioioso, carismatico, intelligente e a tratti quasi infantile.

Ma ciò che ci attrae di più è la sua onestà: infatti, lui ammette fin dall’inizio di essere “cattivo”, contrariamente agli altri personaggi.

Inoltre, Alex è uno che agisce.

In una società disumana come quella in Arancia Meccanica, dove le persone preferiscono seguire la massa e fare quello che fanno gli altri, e vivere vite monotone, il nostro protagonista decide di fare per sé, anche se ciò lo porta ad essere aggressivo e impulsivo.

Insomma, Alex è un ribelle acculturato, che vede il mondo attraverso una lente diversa, una visione tutta sua.

4. Alex è una vittima del sistema autoritario

Alex ha tante colpe, sì, ma qual è il vero movente delle sue estreme azioni?

Innanzitutto, bisogna considerare il fatto che è stato cresciuto in un ambiente malfamato (questo lo si può notare bene quando vediamo il quartiere e il palazzo in cui vive con i suoi genitori) e una società distruttiva.

Quando poi verrà sottoposto al trattamento Ludovico, Alex diventerà a sua volta vittima della violenza altrui; ironicamente, saranno proprio quelli a cui aveva causato del dolore in passato che proveranno a vendicarsi sul nostro amico e umile narratore.

Potremmo anche dire che il karma ha fatto il suo lavoro, no?

5. La prospettiva

Il fatto che la storia sia raccontata in prima persona da Alex è un grande vantaggio, che aiuta ad aumentare la credibilità della sua persona.

Proviamo ad immaginare che la storia sia raccontata da un qualsiasi altro personaggio, come lo scrittore: ci piacerebbe poi così tanto il personaggio di Alex?

 

Politica e società

Il clima politico e sociale in Arancia Meccanica è definito da Burgess un “incubo totalitario” e il “sogno del liberalismo fuori controllo”.

Povertà, criminalità, brutalità poliziesca…tutto questo sotto un governo corrotto, che farebbe di tutto pur di mantenere un’immagine dignitosa e una posizione rilevante nelle vite dei cittadini, i quali gli si affidano ciecamente.

 

La rappresentazione della violenza

Gli effetti sonori, l’uso della telecamera e i movimenti dei personaggi rendono la rappresentazione della violenza di Alex quasi pari a quella di un cartone animato, e fanno sì che sembri quasi irreale, e distante.

Di conseguenza, anche noi ci distanziamo dalla storia, perché significa che ciò che stiamo vedendo è un’allegoria di vari aspetti delle nostre vite, come l’individualismo, l’aggressività e la frustrazione.

Questo fa sembrare il mondo di Arancia Meccanica uno specchio contorto della nostra realtà, più che un futuro distopico.

 

Considerazioni finali

Se cercate un film grottesco ma allo stesso tempo spiritoso, o se vi incuriosisce il mondo quasi surreale e psichedelico di Stanley Kubrick, Arancia Meccanica fa di certo al caso vostro.

 

T.G.

VB Ginnasio

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