Tutto il bene del mondo di Matteo Gracis UN VIAGGIO STRAORDINARIO OLTRE IL BUIO
Ha un passaporto pieno di timbri, uno zaino colmo di emozioni e un diario con storie inimmaginabili.
E un solo pensiero: A ogni persona che lotta dentro la sua gabbia vorrei urlare di scappare, di liberarsi, che là fuori c’è una vita incredibile, un mondo meraviglioso, così a portata di mano che basta avere il coraggio di afferrarlo
Guerre, pandemie, catastrofi naturali ed emergenze di ogni genere.
È lecito pensare che siamo a un passo dal baratro.
Anche Sara ne è convinta e per questo, senza aspirazioni né sogni, si sente persa in una vita priva di luce. Fino a che non decide di lasciare la sua routine e partire, zaino in spalla, per un viaggio senza meta.
Tappa dopo tappa, incontro dopo incontro, il suo sguardo cambia e si trasforma. Le si rivela infatti un mondo del tutto inaspettato, nel quale persone e fatti la convincono che non c’è mai stato un momento migliore di questo per vivere.
Oltre il velo scuro delle cattive notizie con cui veniamo costantemente bombardati, scopre per esempio che solo negli ultimi vent’anni due miliardi di persone in più hanno ottenuto accesso all’acqua potabile, che la mortalità infantile è stata dimezzata e che rispetto a un secolo fa viviamo più del doppio. O che a livello globale oggi quattro bambini su cinque vanno a scuola e che l’istruzione non è mai stata garantita a così tanti esseri umani.
Il suo diventa un viaggio di rinascita in cui viene a conoscenza dei recenti metodi per ripulire i fiumi più inquinati del pianeta e di come i parchi naturali stiano aumentando in ogni continente.
Ispirato a fatti realmente accaduti, un racconto che fa scoprire anche al lettore un’umanità straordinaria e nascosta, e mille motivi per guardare al futuro con una nuova luce negli occhi.
Frasi del libro che mi porto nel cuore:
“Sara, il vero ottimista non è colui che crede che tutto andrà bene. Quello è un fesso. Il vero ottimista è chi crede che per ogni problema ci sia una soluzione”.
“Prendendo posto sui sedili posteriori del furgone si accorge di una scritta sulla capote e inclina il capo per leggerla: LA FELICITÀ È UN ADESSO CHE NON HA FRETTA”.
“La normalità è un’invenzione di chi è privo di fantasia”.
C.P., IIIA SCU
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