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Oneshot: la metafisica nei videogiochi

Un gioco degno di essere raccontato e consigliato su questa rubrica (e decisamente accessibile ai più) si può trovare in OneShot. 

Si tratta di un’avventura rompicapo che, pur avendo un gameplay e le grafiche abbastanza basiche di RPG Maker, ha però rappresentato una svolta nel suo genere nell’ormai lontano 2016: la rottura della quarta parete è talmente netta che il solo gesto di chiudere l’applicazione uccide il protagonista, modificando permanentemente alcuni aspetti della storia. “Remember: you only have one shot”, ci viene infatti detto, sotto forma di avviso, alla prima apertura (ciononostante, non deve essere per forza giocato tutto d’un fiato, in quanto alla fine di ciascun capitolo il gioco si arresterà da solo).

Gli sviluppatori Little Cat Feet hanno dichiarato che la loro intenzione era quella di basare il gioco su un concetto metafisico: “il mondo sa che esisti”. Ossia il mondo fittizio del piccolo Niko è consapevole che ci sia un giocatore che guida e influenza le decisioni del ragazzo. Si ha modo infatti di dialogare con il protagonista stesso (appunto, Niko), che oltretutto ci chiamerà con il nostro nome senza che ci venga chiesto, in quanto verrà estrapolato dal nome di accesso del PC nelle prime versioni, o delle altre piattaforme su cui è stato reso disponibile successivamente, cioè PS4 e Nintendo Switch.

Coloro che l’hanno provato personalmente sono tutti d’accordo su una cosa: questa caratteristica conferisce alle vicende un impatto emotivo molto più forte, è facilissimo affezionarsi ai personaggi rispetto alle classiche storie in cui ci si limita a impersonare una persona diversa da sé, qualcun altro. No, in OneShot questo estraniamento non esiste, si interpreta semplicemente la propria persona, la stessa che si è prima di aprire il gioco e che si sarà una volta finito. Si ha proprio l’impressione di rapportarsi direttamente con un mondo su un altro piano di esistenza - ma per non andare troppo a filosofeggiare dove non ci concerne, lasciamo la libera interpretazione a chi deciderà di darci un’occhiata dopo aver letto l’articolo.

Detto ciò, ci auguriamo di essere riusciti a catturare un po’ dell’attenzione dei nostri lettori e che seguiranno la nostra raccomandazione… E alla prossima!

M. F.

5B SCU

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