Al giorno d’oggi, quasi tutti possediamo almeno un dispositivo elettronico: smartphone, tablet e computer sono diventati parte integrante della nostra vita. È ormai del tutto normale consultare il nostro telefono per rimanere sempre connessi durante ogni momento della giornata. Questo piccolo oggetto è diventato un’estensione del nostro corpo, accompagnandoci in ogni aspetto della nostra quotidianità.
Per “scrolling” si intende l’azione che compiamo con il pollice, scorrendo dal basso verso l’alto per restare sempre aggiornati e cercare contenuti interessanti. Questa continua ricerca di notizie, post o video, che apparentemente stimola il nostro senso di appagamento, crea una forte dipendenza, soprattutto negli adolescenti, i quali cercano di restare sempre connessi con il mondo virtuale, per non rischiare di perdersi nemmeno un aggiornamento.
Le ripercussioni di questo processo sulla nostra mente sono evidenti. La continua ricerca della felicità virtuale porta inevitabilmente alla dipendenza. Ogni giorno veniamo bombardati da informazioni, e la loro brevità e velocità, con il tempo, riducono drasticamente la nostra soglia di attenzione. Pensiamo a quanto questo possa influire negativamente anche nell’ambito scolastico e accademico.
Inoltre, la connessione costante con il mondo virtuale può generare stress e ansia. Nel tentativo di non perdere nemmeno una notizia, rischiamo di dimenticare le cose davvero importanti della vita. L’esposizione continua a notizie negative e tragedie globali può generare tristezza, che si trasforma poi in un carico di stress quotidiano.
È fondamentale che la navigazione sul web avvenga in modo consapevole, soprattutto da parte dei giovani, per contrastare questi effetti negativi senza però rinunciare al nostro essere online.
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