Misantropia/stanchezza
Ritta su un trono di spine,
terra, fango e pietre, guardo
di sfuggita la nostra fine.
Prima di adagiarmi sull’indifferenza
ho provato a protestare scalciando
contro cattiveria, l’ignoranza;
ma come posso perseverare
se per voi la mia voce ha il valore
di un guaito? E mi si può biasimare,
se adesso rido del nostro dolore?
Ce lo siamo meritati: i parassiti,
i loro ospiti, gli stupidi,
i deboli come me, tutti.
Con i tuoi ultimi respiri, ridi.
M.F., 5BSCU
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