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Le origini di Halloween



🎃Le origini di Halloween🎃


Si pensa che Halloween sia una festa nata negli Stati Uniti.

Il famoso dolcetto o scherzetto, gli addobbi spaventosi delle abitazioni, le feste, ma le radici di Halloween non provengono dagli Usa. Si ritiene che le sue origini siano in Europa, più precisamente in Scozia, dove si è iniziato a usare il termine All Hallows’ Eve, e cioè vigilia di Ognissanti, poi diventato appunto Halloween. Halloween deriva da una tradizione di origine celtica che segnalava l’ultimo giorno di raccolto e secondo la tradizione in quel giorno il mondo terreno incontrava quello dei morti. Quando i romani conquistarono le terre celtiche eliminarono tutte le feste considerate pagane, ma attraverso “la festa di ognissanti" i popoli potevano continuare a festeggiare l’antico Samhain ma spostarono la ricorrenza al 31 ottobre. Nell’ottocento in seguito alla grande migrazione di Irlandesi negli Stati Uniti, Halloween si diffuse e prese la forma che tutti noi oggi conosciamo.



Halloween è collegato a “le Día de los muertos”?

Ebbene sì, Mentre negli Stati Uniti si festeggia Halloween e nel resto del mondo il 31 ottobre Halloween è diventato un giorno di festa macabra e terrificante, in Messico si commemorano i defunti in un evento allegro e colorato, che è stato dichiarato dall’UNESCO. Il Día de los Muertos è in realtà un vero e proprio inno alla vita in cui gli spiriti non sono essere malevoli da cui fuggire in una notte oscura di terrore, ma sono accolti con gioia tra i vivi in una festa che è un’esplosione di colori e allegria. L’origine è atzeca e rappresenta, una commemorazione per il ritorno dei defunti sulla terra, tenuti in vita nella memoria e nello spirito. Tutte le case, ma anche le piazze delle città e dei villaggi del Messico si riempiono di altari con offerte e cibo che rappresentano la porta tra la vita e la morte, in cui ogni elemento decorativo ha un significato ben preciso. Un omaggio, quindi, alla morte celebrando la vita perché la morte è in realtà un rito di passaggio, non meno sacro della vita stessa. Nelle città più grandi si può assistere anche a parate festose in cui giovani e adulti si truccano il viso e si mascherano come calacas, gli scheletri colorati che danzano festosamente, o indossano la famosa calavera, un teschio stilizzato ormai noto in tutto il mondo. No, il Día de los Muertos non è Halloween, non ci sono streghe, spiriti malvagi né maschere con gli occhi fuori dalle orbite, soltanto voglia di festeggiare, musica e tante golosità da provare, ma il vero tema della festività riguarda sempre l’anima, lo spirito e il defunto, quindi un giorno in cui il mondo terreno si unisce a quello spirituale in entrambi i casi, senza festeggiare nello stesso modo, ma riuscendo comunque a essere correlate fra loro.



Non si può non citare a tal proposito due film chiave del nostro viaggio attraverso questa festa: il film della PIxar Coco, affascinante storia tragicomica di tipo familiare immersa nel contesto della tradizione messicana inerente alla celebrazione dei defunti, ma legata invece alla tradizione più celtica è il film ideato da Tim Burton “Nightmare before Christmas". “L’idea del film venne a Burton quando vide nella sua città natale che molti negozi, appena passato Halloween, cambiavano immediatamente le decorazioni passando a quelle natalizie e così si potevano trovare addobbi di entrambe le festività nello stesso momento” è la spiegazione dell’unione di due festività come base del film.

"This Is Halloween" è stata creata da Danny Elfman, il compositore principale di The Nightmare Before Christmas. Nel film, funge da canzone di apertura mentre i personaggi del film si presentano e viene stabilita l'ambientazione del film. "This Is Halloween" è stata ripresa da diverse band o artisti, tra cui anche Marilyn Manson ( nel 2006) che registra la sua versione in occasione dell’uscita del brano come singolo a sé e non come semplice colonna sonora del film (uscito nel 1993).


Originale di Danny Elfman:

Cover di Marilyn Manson:


Notte Stellata è uno dei dipinti più celebri e apprezzati di Vincent Van Gogh, realizzato nel 1889 “Spesso penso che la notte sia più viva e più riccamente colorata del giorno”, scrive Vincent in una lettera al fratello. Nell’opera egli cerca di rappresentare quella vita, quell’angosciosa vita, che attribuisce alla notte. Soggetto della raffigurazione è il paesaggio di un borgo, di notte e con dei colli sullo sfondo. Il campanile della chiesa, ad esempio, è tipico dell’Olanda, nazione natale dell’artista.

In effetti, diversamente da molte altre delle opere di Van Gogh, Notte Stellata fu dipinta a memoria e non en plein air come egli era solito fare. Questo può forse spiegare, in parte, perché l’impatto emotivo dell’opera sia assai più forte che in altre opere di Van Gogh dello stesso periodo.

Vi è un forte contrasto tra il caos del cielo e il tranquillo ordine del villaggio. Il cipresso a sinistra crea un fiammeggiante collegamento tra terra e cielo.

“…guardare il cielo mi fa sempre sognare… Perché, mi chiedo, i punti scintillanti del cielo non sono accessibili come in puntini neri sulla cartina della Francia? Proprio come prendiamo il treno per andare a Tarascon o a Rouen, così prendiamo la morte per raggiungere una stella”

ed è proprio questo che ci riporta ai disegni di Tim Burton, l’atmosfera mistica che a tratti è di pace e quiete, che volevano trasmettere nelle loro opere, che riassume, per certi, aspetti la festività di Halloween.





A. D. F. IV A Ginnasio


G. M. IV A Ginnasio









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