L'INDIFFERENZA DEL VENTUNESIMO SECOLO
Se domandi per strada nessuno ti risponderà che apprezza l’omicidio.
Pochi giustificheranno la violenza domestica.
Ancor meno approveranno il bullismo, la discriminazione.
Eppure queste cose capitano tanto frequentemente da far accapponare la pelle e contorcere l’intestino.
La verità è che, seppur nessuno vuole uccidere, molti urlano per strada infuriati a causa di un sorpasso.
Sebbene nessuno abbia l’intenzione di picchiare i suoi figli, molti dopo una giornata impegnativa si concedono di tirar loro uno schiaffo, se non si comportano bene.
Per quanto sia incredibilmente raro trovare chi si proclama fiero di essere un bullo, quasi tutti contribuiscono all’esclusione del ragazzo introverso.
Per essere violenti non serve impugnare un coltello.
Litigare fuori scuola e finire per azzuffarsi è violenza.
Alzare le mani al proprio bambino è violenza.
Non permettere alla propria fidanzata di indossare ciò che preferisce è violenza.
Siamo ormai adagiati sull’idea che vada bene condannare quando è troppo tardi.
Siamo tutti infuriati e strilliamo pretendendo l’ergastolo per Filippo Turetta, ma nessuno era allarmato quando Giulia Cecchettin diceva
“lui deve sapere tutto, anche quello che dico alle mie amiche e allo psicologo”
“non accetta le uscite con le mie amiche”
“quando lui ha voglia ,non posso non averne”
persino quella era violenza e anche se non si sarebbero potuti pretendere provvedimenti legali ,decine di persone nella vita di Filippo avrebbero potuto notare l’oppressione e l’aggressività e tentare di intervenire.
La violenza è in aumento perché scegliamo di aprire gli occhi quando il danno è compiuto, quando il dado è tratto.
È bene sapere che il giorno in cui scegliamo di passare indifferenti affianco ad una rissa rabbiosa, stiamo autorizzando la violenza e ne siamo in parte complici.
Tra una verifica in classe ed un allenamento impegnativo ci si scorda di tutto ciò, è comprensibile.
La vita procede con una frenesia capace di intontirci, ma niente è in grado di accecarci.
In quanto esseri umani, in quanto giovani e dotati di una profonda coscienza, abbiamo l’opportunità ed il dovere di ribellarci prima che avvenga l’ennesima tragedia, l’ulteriore omicidio. Possiamo fermare la violenza, ma per riuscirci, dobbiamo limitare l’indifferenza.
G.S. IVC SCU
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