Elliott Erwitt, Segregation Fountain, North Carolina 1950
Le fotografie di questo articolo rappresentano le condizioni in cui vivevano le persone
di colore al tempo delle leggi “Jim Crow”.
Le leggi “Jim Crow” furono delle leggi locali e dei singoli stati degli Stati Uniti d’America emanate tra il 1876
e il 1965. Di fatto servirono a creare e mantenere la segregazione razziale in tutti i servizi pubblici,
istituendo uno status definito di “separati ma uguali” per i neri americani e per i membri di altri gruppi
etnici diversi dai bianchi.
Alcuni esempi di leggi Jim Crow furono la separazione nelle scuole pubbliche, nei luoghi pubblici e sui
mezzi di trasporto e la differenziazione dei bagni e dei ristoranti tra quelli per bianchi e quelli per neri
(vedi foto sopra, un esempio di divisione dell’acqua). Anche all’interno dell’esercito venne applicata la
segregazione razziale.
L’etimologia dell’espressione “Jim Crow” non è chiara, ma sembra essere legata a “Jump Jim Crow”, una
canzoncina popolare del 1832 scritta da Thomas Dartmouth Daddy Rice, un cabarettista bianco che la
interpretava truccato da afro-americano.
Da lì in poi, “Jim Crow” divenne un’espressione dispregiativa per indicare gli afro-americani e quando
furono emanate, nel 1838, le leggi per la segregazione razziale presero questo nome.
La locuzione comparve per la prima volta sul Dizionario di Inglese Americano nel 1904.
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