Nel mondo del cinema, della letteratura e dell'arte non è raro trovarsi in una condizione di sintonia con un determinato personaggio all'interno di un’opera, e pensare "cavolo, mi rivedo in lui/lei"; è anche piuttosto usuale la situazione opposta, ovvero il verificarsi di "una rottura della quarta parete", permettendo alla storia di dialogare direttamente con lo spettatore (tecnica narrativa che personalmente trovo piuttosto blanda e che ho apprezzato molto solo in un particolare caso).
Quello di cui voglio parlare qui però non si tratta di una
semplice tecnica narrativa, o di un superficiale "self-insert", ma di
un'opera che ha completamente rivoluzionato il suo genere e, mi permetto di
esagerare, la dimensione fittizia nella sua interezza. Voglio parlare di un’opera
con l'ambizione (concretizzatasi nella vita di innumerevoli lettori) di
lanciare un messaggio, del quale a livello individuale e mondiale, più che mai
in tempi come questi, abbiamo estremamente bisogno.
Mi riferisco al manga "Berserk", nato dalla penna
del maestro Miura Kentaro, scomparso nel 2021 senza avere la possibilità di
concludere il suo operato, lasciando di conseguenza un vuoto all'interno di
innumerevoli community e spingendomi, da grande apprezzatore dell'universo Dark
Souls, a prendere in mano il titolo.
Non ho intenzione di scrivere un'analisi completa su Berserk,
anche perché mi trovo ancora nel pieno della lettura; voglio soffermarmi sul
protagonista di questa storia: Gatsu (meglio conosciuto come "Guts"
in inglese). Ci tengo ad avvisare che potrebbero essere presenti spoiler.
Gatsu viene introdotto in un prologo che lo dipinge all’apparenza
come il classico personaggio anime che distrugge qualsiasi cosa con il
movimento di un dito, ma basta la prima pagina del manga a farci capire che
stiamo entrando in un mondo martoriato da demoni, distruzione, violenza di ogni
tipo, inclusa la violenza sessuale; un mondo che non ha alcuna pietà per
uomini, donne e bambini.
Una volta terminato il prologo i dubbi del lettore sul
personaggio vengono chiariti attraverso il racconto di un intero arco narrativo
che ci mostra il suo passato: un passato di una crudeltà, ingiustizia e
scelleratezza assolutamente inimmaginabili; grazie ad esso si viene inoltre a comprendere
l'apparente circoscrizione narrativa del prologo: Gatsu è un essere umano che
vive a metà tra la realtà fisica e metafisica, assaltato ogni singola notte da
creature estremamente grottesche legate agli "Apostoli", i membri di
un'associazione ultraterrena definita "La Mano di Dio". Lo stesso
Gatsu si trova in una costante lotta disperata contro un'entità empirica per
continuare a sopravvivere.
Addentrandosi nel manga, il lettore sarà testimone del
fenomeno che ha portato Berserk a diventare il capolavoro del calibro
rivoluzionario che ho descritto all'inizio di questo articolo, ovvero il
progressivo logoramento del confine tra finzione e realtà in senso superiore ad
una semplice interazione con lo spettatore.
Vedere Gatsu formare dei legami con persone disposte a
gettarsi nello stesso inferno nel quale lui si sta facendo strada piuttosto che
morire impotenti, schiacciati da un mondo in continua trasformazione, eppure
congelato nel terrore, e vedere lo stesso Gatsu, con i suoi compagni,
cimentarsi in rari, estremamente brevi momenti di conforto e pace, distrugge completamente
la barriera di finzione della storia: noi tutti siamo Gatsu.
Proprio come il personaggio non si separa mai dal suo
spadone, specialmente nei momenti di tranquillità, noi abbiamo un qualcosa
della quale presenza possiamo essere coscienti o no, a cui siamo spiritualmente
attaccati, nella speranza di un futuro migliore per questo mondo in continuo
cambiamento.
In tempi di incertezze politiche e allarmi apocalittici che
ci circondano, anche se non possiamo fermare la corrente degli eventi, possiamo
e dobbiamo decidere di andare avanti, sfruttando l'esperienza passata come
un'arma, uniti a livello internazionale, con un singolo obiettivo condiviso:
lottare incondizionatamente per sopravvivere a qualsiasi costo e forse un
giorno svegliarci all'alba di un futuro diverso.
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