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MIGRANT MOTHER


Migrant Mother di Dorothea Lange è una delle foto simbolo della Grande Depressione che, dopo il crollo di Wall Street nel 1929, attanagliò gli Stati Uniti e il mondo intero. Durante questo periodo di  grave crisi economica e finanziaria, le fotografie furono particolarmente impattanti.

La storia dietro questa fotografia:

L'immagine ritrae Florence Owens Thompson, 32 anni e madre di sette figli, affamata e disperata li nutriva con verdure congelate raccolte dai campi.

Florence Thompson, è nata nel 1903 nel territorio indiano della nazione Cherokee. Durante lo scatto delle fotografie i figli di Florence si sentirono a disagio tanto da nascondersi dalla fotocamera, perfino la donna non particolarmente a suo agio mostra uno sguardo duro, e addolorato.

Per tutta la vita Florence aveva odiato quelle fotografie che le ricordavano un momento di grande difficoltà, da cui però era uscita con le sue sole forze.

Cosa suscitò questa foto nella popolazione?

La fotografia ha scosso le coscienze individualiste degli americani e li ha obbligati moralmente a una reazione positiva di fronte a quello che stava accadendo: in altre parole, è diventata uno strumento politico di straordinaria efficacia. La migrant mother ebbe un potere comunicativo non indifferente.

Curiosità:

• La fotografa Dorothea Lange, quando realizzò le celebri fotografie, non chiese nulla ai soggetti della foto, neanche il nome; metteva la macchina fotografica di fronte ai soggetti e documentava anche così una reazione all'essere fotografati. Documentava così.

• Dorothea Lange, prima di consegnare le foto all’agenzia federale, inviò quelle di Florence al San Francisco News, che pubblicò il 10 marzo alcune fotografie del reportage. Gli scatti furono accompagnati da un titolo:

“Cenciosi, affamati, falliti: i raccoglitori vivono nello squallore”, a seguire la didascalia “Decine di famiglie stanche, scoraggiate e affamate come queste oggi attendevano l’arrivo del cibo in un campo di raccoglitori di piselli vicino a Nipomo dopo aver combattuto la fame per sei settimane dopo il fallimento del raccolto”.

Pochi giorni più tardi il governo federale inviava al campo di Nipomo dove si trovavano queste famiglie in difficoltà, quasi 10 tonnellate di viveri, oltre a medicine e vestiti.


G.C. IV C SCU

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