I NOSTRI MIGLIORI
AMICI, ANCHE UN PO’ DOTTORI
Il
1953 è l’anno in cui lo psichiatra americano Boris Levinson scoprì la Pet Therapy.
Il dottore aveva in cura un bambino autistico, con il quale non riusciva a
stabilire un rapporto terapeutico. Un giorno, il cane del dottore vide il
bambino e cominciò a giocarci. Il piccolo paziente, per la prima volta, mostrò
emozioni di gioia grazie a quel rapporto. Fu così che Levinson cominciò a usare
regolarmente il suo cane, di nome Jingles, come co-terapia quando incontrava un
bambino affetto da autismo. Questa terapia è anche conosciuta come AAT
(Animal-Assisted Therapy). Oggi è definita come una pratica “dolce”, che
sfrutta i benefici del rapporto tra uomo e animale da compagnia.
La redazione esteri
della 1 A COM
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