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Visualizzazione dei post da 2025

UNSER ERASMUS IN BRATISLAVA

  Vom 28. September bis 5. Oktober hat unsere Schule die Chance gegeben, eine Erasmus-Woche in Bratislava zu verbringen. Es war eine schöne Erfahrung, eine neue Kultur kennenzulernen und über das Zusammenleben nachzudenken. Wir haben viele neue Leute kennengelernt. Die Stadt Bratislava war sehr schön, und wir haben bekannte Plätze und Museen besichtigt.  Ich habe viel gelernt und hatte eine tolle Woche. Wir wohnten bei einer slowakischen Familie, die sehr nett und hilfsbereit war. Sie hat uns ihr Haus gezeigt und uns jeden Tag etwas Neues erklärt. Sie ließen uns immer typische Gerichte der slowakischen Tradition probieren. Manchmal war das Essen ein bisschen komisch, aber wir haben viel gelacht und viel geredet. Abends haben wir oft zusammen Spiele gespielt oder Musik gehört. Am Ende dieser Erfahrung haben wir einen/eine neuen/neue Freund:In gefunden und viele schöne Erinnerungen gesammelt. Es war eine Erfahrung, die wir nie vergessen werden. Wir wohnten bei einer slowakis...

ROMAN OPALKA: una riflessione sul tempo

     Una riflessione sull'inesorabile scorrere del tempo      Roman Opalka, un pittore polacco scomparso nel 2011, ha lasciato un’eredità artistica che può far riflettere profondamente. Egli aveva deciso che ogni giorno avrebbe dipinto su una tela una sequenza di numeri. La sua prima tela era molto scura, mentre le ultime diventavano via via più chiare, fino ad arrivare al bianco su bianco. Alla fine di ogni giornata, dopo aver scritto i numeri, si scattava anche una foto: un modo semplice e diretto per registrare il passare del tempo sul suo viso.      L’idea al centro del suo lavoro era proprio questa: rendere visibile lo scorrere del tempo. La morte, in questo senso, è diventata parte integrante dell’opera stessa, perché è stata proprio lei a stabilirne la conclusione.      Con grande cura e pazienza, Opalka ha iniziato dal numero uno e ha superato i 5 milioni. Usava un pennello finissimo e dipingeva sempre in piedi, quasi c...

Femminismo: una parola, molte storie

Oggi si sente spesso parlare di femminismo : nei social, nelle notizie e spesso anche nelle pubblicità. Ma qual è il vero significato di questa parola? E perché è importante parlarne, specialmente tra noi giovani? Con questo articolo inauguriamo la nuova rubrica sul femminismo, dove tratteremo fatti, storie, significati e molto altro! Ma ora parliamo di come nasce il Femminismo. Il termine femminismo si diffonde tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento ma le sue radici sono molto più antiche. Durante il Rinascimento e l’Illuminismo alcune donne scrittrici e pensatrici hanno iniziato a mettere in discussione il ruolo delle donne nella società. Questo è chiamato protofemminismo. Il Femminismo diventa un movimento organizzato nella seconda metà del XIX secolo. Le donne chiedono il diritto all’istruzione, al lavoro e al voto. Le suffragette in Inghilterra e negli Stati Uniti sono tra le prime a fare proteste pubbliche. Le suffragette chiedevano parità di diritti civili e politic...

La potevo fare pure io questa opera… e invece no, perché non ci hai pensato

  La potevo fare pure io questa opera… e invece no, perché non ci hai pensato Capita spesso, osservando un’opera d’arte contemporanea, di provare un senso di perplessità. Davanti a una tela monocroma, a un oggetto comune esposto in un museo o a una composizione apparentemente semplice, nasce spontanea una frase che molti di noi hanno pronunciato almeno una volta: “La potevo fare pure io quest'opera!” Eppure, all’arrivo della risposta ironica ma verissima “E invece non è affatto così, perché non ci hai pensato”, l’intera questione cambia prospettiva. Questo semplice scambio racchiude il cuore stesso dell’arte contemporanea: non è importante solo la realizzazione materiale, ma soprattutto l’idea che la genera. L’arte di oggi si differenzia radicalmente da quella del passato. Se un tempo l’artista veniva apprezzato per la sua abilità tecnica — per la capacità di riprodurre la realtà con precisione, di scolpire il marmo o di padroneggiare la prospettiva — la contemporaneità mette a...

WHY ARE TEENS ALWAYS SO TIRED? And why is someone else doing it all?

 I bet you’ve been told you were “just too lazy” at least once this week, but is laziness really the reason behind teens’ constant exhaustion? From Monday to Friday we wake up too early, which is far from ideal for adolescents. Studies show that our brains stay more active at night due to a delayed release of melatonin and a shift in our circadian rhythm, resulting in our bodies keeping us awake until late. So when we get to school in the morning, both our minds and bodies struggle to concentrate and keep up with classes. The moment we realize we need a break, the guilt kicks in and leads to performing below our actual abilities and, in worse cases, even more mental fatigue from overthinking. This overthinking often feeds into the now very common “fear of missing out” (FOMO). Mixed with our natural sleep cycle and daily responsibilities, it steals the last hours we have left to rest, or at least makes that rest way less restorative, keeping our brains alert “just in case” something...

Erasmus en Castelló!

La ciudad de las sonrisas y la buena comida El 14 de enero de 2025 comenzó una de las aventuras más bonitas de mi vida: me fui a Castellón gracias a una beca Erasmus ofrecida por mi instituto. La verdad es que me apunté un poco por casualidad, pensando que no tendría ninguna posibilidad de ganar el puesto, porque solo había dos plazas y mucha gente se había presentado. Pero, sorprendentemente, a finales de diciembre recibí la increíble noticia de que me iba de viaje a Castellón.  La experiencia duró dos meses, dos meses llenos de vida, durante los cuales enriquecí muchísimo mi conocimiento y experiencia cultural y emocional. Aprendí a superar mi timidez, a lanzarme, a hablar un nuevo idioma y a conocer personas maravillosas. Subí en un vuelo de Ryanair, que aterrizó en Valencia a media mañana. Desde allí tomé un tren que me llevaría a Castellón (o Castelló, así conocido en valenciano). El viaje fue corto, pero lleno de emoción y de un poco de nervios, ya que estaba a punto de conoc...

Bugonia – l’illusione che dà senso al dolore

Bugonia è un film che esplora in profondità la condizione umana, soffermandosi in particolare sul bisogno psicologico di attribuire un significato alla sofferenza. L’opera mette in luce la tendenza dell’individuo a costruire narrazioni consolatorie pur di non riconoscere l’eventualità che il dolore sia casuale e privo di finalità. Attraverso i suoi personaggi e le scelte registiche, il film mostra come tale ricerca di senso sia spesso un’illusione funzionale alla sopravvivenza emotiva. Il personaggio di Teddy rappresenta emblematicamente questo meccanismo. Incapace di accettare che la malattia della madre possa essere stata causata semplicemente da cattiveria e indifferenza umana, egli elabora una spiegazione alternativa, attribuendo le responsabilità a una presenza aliena. Tale costruzione mentale gli consente di trasformare una vicenda personale dolorosa in un conflitto più ampio, quasi epico. In questo modo, la sua sofferenza appare giustificata e inserita in una narrazione eroica:...

Un viaggio tra memoria e scambio culturale: il nostro Erasmus a Bratislava

Dal 28 settembre al 5 ottobre la nostra scuola ci ha dato l’opportunità di vivere un’esperienza che non dimenticherò mai: una settimana di Erasmus a Bratislava, la capitale della Slovacchia. È stato un viaggio non solo di scoperta culturale, ma anche di riflessione sulla memoria storica e sul valore della convivenza tra popoli. Durante la settimana siamo stati ospitati da famiglie slovacche: per me è stato un modo speciale per conoscere da vicino una cultura diversa dalla nostra, con abitudini nuove e, a volte, un po’ curiose. Fin da subito siamo stati accolti con grande calore, anche se alcuni piatti tipici ci hanno un po’ spiazzati… Diciamo che non tutti i sapori ci hanno convinti! Ma le serate passate insieme, tra chiacchiere, risate e scambi di parole nelle due lingue, hanno fatto nascere legami veri e sinceri. La capitale slovacca ci ha accolti con il suo fascino moderno, contrapposto alla sua meravigliosa storia. Abbiamo visitato il Castello di Bratislava, che sorge sul Danubio e...

CAPITA

  Capita Capita di essere capiti, capita di essere ignorati. Capita di essere felici, capita di essere sfacciati. Capita di essere se stessi, capita di fingersi altri. Ma non dimenticare  che non devi annullarti.  Mai. S.L, IVA Ginnasio

Il caso della donna incapace di provare paura

La paura è un’emozione che ci accompagna fin da bambini ed in molti casi può rappresentare un vero e proprio salvavita. Infatti, nonostante sia spesso descritta come una catena da spezzare per vincere le continue e imprevedibili sfide di cui è piena la vita, essa ci consente anche di riconoscere il pericolo, e quindi di evitarlo in tempo. Se in natura il timore di incappare in qualche pericolo fatale fu fondamentale nella sopravvivenza dei nostri antenati, oggi ci ricorda di porre attenzione anche in azioni quotidiane, come attraversare la strada, per evitare incidenti. Tuttavia, esiste una donna statunitense, nota con le sue iniziali S.M, dalla caratteristica incredibile: è incapace di provare paura. Ebbene sì: sottoposta a vari esperimenti, i ricercatori non hanno riscontrato un briciolo di timore nelle reazioni della signora S.M. Trovatasi in un negozio di animali pieno zeppo di tarantole e serpenti, S.M ha iniziato ad accarezzare questi ultimi come fossero cuccioli inoffensivi; ved...

JANE AIR e la libertà

  Jane Eyre – Charlotte Brontë Jane Eyre di Charlotte Brontë è uno dei romanzi più intensi e significativi della letteratura inglese dell’Ottocento. È ambientato in un’epoca in cui le donne avevano pochissima indipendenza. Quando Brontë lo pubblicò nel 1847, lo fece sotto uno pseudonimo maschile: non era solo una precauzione, ma una necessità. Il mondo letterario di allora non era “pronto” ad ascoltare una donna che parlava di libertà, desiderio e dignità. Eppure, attraverso la voce di Jane, l’autrice riuscì a farlo con sorprendente modernità. Il romanzo racconta la storia di una giovane orfana che cresce tra solitudine, ingiustizia e dolore, ma che grazie alla propria forza morale e determinazione riesce a costruire la propria identità. La sua infanzia è segnata dall’emarginazione e dal rifiuto: cresciuta nella casa della zia Reed, viene trattata come un peso e privata dell’affetto familiare. Anche nella severa scuola di Lowood sperimenta la durezza e la disciplina, ma trova nella...