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E come il vento – l'Infinito secondo Davide Rondoni


Il giorno 11 novembre ha avuto luogo presso la Sala Carlo Cavalla, a Casale Monferrato, un seminario tenuto dal poeta, scrittore e drammaturgo italiano Davide Rondoni. La proposta è stata quello di un viaggio nei versi de “L'infinito”.
Le parole di Rondoni appassionano, attraggono e fanno riflettere lungo il tragitto dei quindici versi che Leopardi compose in età giovanile.
Proprio nel 2018 Rondoni mette in moto il progetto “Infinito 200” in occasione del bicentenario della celebre poesia. “La poesia è l'arte della parola” afferma “è sempre stata l'arte della parola, la più importante e, attraverso essa, la vita diventa la mia vita”. Sono parole che introducono il seminario e le prime a coinvolgere pienamente il pubblico della conferenza.
Egli sostiene che la poesia debba decifrare la vita di ciascun individuo, la nostra, non quella degli altri e le cose più importanti sono quelle che non si comprendono. E proprio con questo proposito continua dicendo che il rapporto infinito dei lettori con questa poesia è composto dagli interrogativi che essa ha sempre suscitato, che continua a suscitare, anche dopo duecento anni.
Oltre a spiegare esaustivamente i versi di Leopardi, Rondoni parla dell'arte come esigenza per vivere e di come quest'ultima abbia bisogno di esercizio, ma anche di naturalezza ed è proprio da questa qualità che si comprende il talento dell’artista.
Il 31 gennaio 2019 Rondoni pubblicherà ''E come il vento'' con Fazi editore, dove, partendo dal concetto leopardiano di infinito, trova il proprio, usufruendo anche di teorie matematiche di Florenskij, Carton e Zellini,  in dialogo con filosofi, critici e letterari odierni.
L'intento dell'autore è scoprire significati nuovi e di farlo a 360 gradi, con un interpretazione “nuova, viva per abitare non altrove dalla poesia.”
Come Leopardi scrisse “e come il vento odo stormir tra queste piante”, Rondoni pone un quesito, alla fine del suo intervento: “Il problema è sentire il vento. Lo sento il vento nella mia vita? E voi? Lo sentite il vento?”
G.P. 5^SCUS

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